Giorgia Meloni all'Intervista di Maria Latella: «Non escludo di candidarmi a sindaco di Roma. Alemanno? Non ha governato bene»

Giorgia Meloni all'Intervista di Maria Latella: «Non escludo di candidarmi a sindaco di Roma. Alemanno? Non ha governato bene»
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Domenica 25 Ottobre 2015, 10:55 - Ultimo aggiornamento: 18:30
Giorgia Meloni è l'ospite de «L'intervista» di Maria Latella in onda su Sky TG24.

Il faccia a faccia con la leader di Fratelli d'Italia è stato un'occasione per parlare, tra l'altro, di legittima difesa, di legge si stabilità, di immigrazione, del centrodestra e della situazione di governo e del Campidoglio.



«Non escludo alcuna ipotesi. Io voglio vincere le prossime amministrative. E se Renzi perde in città importanti, come Roma o Milano, deve andare a casa», ha detto la leader di Fdi. E ha aggiunto: «Non devo decidere io. Vedremo, ne parleremo con gli alleati, per fare la scelta più competitiva: a Roma, Torino, Milano, Bologna...».



La Meloni non ha però risparmiato una "stoccata" all'ex sindaco Alemanno. «Non faccio il giudice o il carabiniere. Per accertare le responsabilità penali di Alemanno servirà una sentenza di condanna passata in giudicata, siamo in uno stato di diritto. Quello di cui ci siamo accorti, e di cui si sono accorti anche i romani, è che dopo il primo mandato Alemanno non ha fatto bene il sindaco, con la discontinuità necessaria che gli veniva richiesta da un sistema che però non si è inventato Alemanno».



«Il livello di corruzione e corruttela di Roma è così diffuso e ampio che bisogna ricominciare da capo», ha aggiunto. Quanto al Giubileo, Meloni ha detto: «Speriamo che Roma ce la faccia, dipende da quello che accadrà nei prossimi mesi. Spero tutti facciano la propria parte».




Pronta è arrviata la replica dell'ex sindaco: «Voglio ricordare a Giorgia Meloni che fino all'ultimo giorno della mia amministrazione ne ha fatto parte con numerosi esponenti di Fratelli d'Italia - ha dichiarato - un assessore con deleghe molto importanti, il presidente di Ama, l'amministratore delegato di Risorse per Roma e, fino a qualche tempo prima, anche il presidente di Atac insieme a tanti altri. Aggiungo che nell'elezione del 2013 la lista di Fdi col mio nome cubitale scritto nel simbolo era schierata nella mia coalizione ottenendo peraltro un buon risultato. Quindi, se ho amministrato male, lei e il suo gruppo dirigente se ne sono accorti solo il giorno dopo oppure hanno preferito continuare a occupare poltrone importanti fino all'ultimo momento. Voglio precisare che si tratta di persone contro cui non viene mosso nessun addebito giudiziario, mentre io ed altri dovremo dimostrare la nostra innocenza nelle aule di tribunale. Ma dal punto di vista politico è sbagliato e ingiustificabile, e mi rivolgo anche a tutti gli altri che insieme a me hanno governato Roma, esibire verginità sparando contro tutta la nostra esperienza amministrativa di cui si è stata parte integrante».





«Le responsabilità legali - aggiunge Alemanno - sono personali e su queste è giusto fare netti distinguo fino a quando i processi non saranno terminati, ma sul versante politico sarebbe molto più serio ricordare che molte cose buone sono state fatte durante i nostri cinque anni e che, se la discontinuità rispetto a un sistema di potere di sinistra non è stata sufficientemente netta, questo è dipeso anche dall'accerchiamento politico e mediatico a cui la nostra Giunta è stata sottoposta. Solo ricostruendo la verità sul passato con il giusto equilibrio si possono costruire nel futuro nuove esperienze di governo credibili agli occhi dei romani».



Meloni, nell'intervista, ha commentato anche le dichiarazioni di Gianfranco Fini, che l'ha definita la mascotte della Lega. «Non capisco questo suo astio verso di noi, che cerchiamo di ricostruire quello che lui ha distrutto.
Non mi aspetto di essere sulla stessa linea di chi è stato mascotte di Mario Monti e Giorgio Napolitano».
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