Griselda, la serie Netflix che ossessiona i fan: ecco di cosa parla (e perché Sofia Vergara è bravissima)

Gli utenti ne rimangono affascinati sin dal primo episodio e non riescono a staccarsi

Griselda, la serie Netflix che ossessiona i fan: ecco di cosa parla (e perché Sofia Vergara è bravissima)
di Tiziana Panettieri
3 Minuti di Lettura
Domenica 28 Gennaio 2024, 17:43

“Griselda” è la nuova serie Netflix disponibile dal 25 gennaio che sta mandando in delirio i social. Chi la sta guardando (o l’ha già finita) ne è ossessionato al punto da far diventare virale la storia di Griselda Blanco, la donna colombiana soprannominata la regina della droga che sul piccolo schermo è interpretata dall’attrice Sofia Vergara.

Al social X, l’ex Twitter, gli utenti hanno affidato il loro entusiasmo nato dopo la visione di un solo episodio e tra gli elogi è unanime quello alla recitazione di Vergara, già segnalata dal pubblico come una delle possibili vincitrici della prossima stagione dei premi televisivi.

C’è anche chi non nasconde d’aver praticato il binge watching a discapito del sonno, ovvero la visione senza interruzioni di tutti e sei gli episodi della durata di un’ora ciascuno, perché rapito dalla storia e impaziente di saperne gli sviluppi.

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Tuttavia c’è anche chi rema contro all’eccitazione per “Griselda” e sono gli utenti che definiscono troppo buona e tenera la rappresentazione della criminale che per decenni ha imperato nel mondo della droga americana e che tra gli Anni ’70 e gli ’80 è ritenuta responsabile di centinaia di omicidi.

Ma non è finita. La famiglia Blanco ha intentato una causa alla produzione sulla base di un uso non autorizzato delle sembianze della loro famiglia. E Michael Corleone, uno dei figli di Griselda, ha affidato al Daily Mail la sua rabbia e delusione perché Vergara e troupe hanno rifiutato la sua offerta di consulenza al progetto: «Con mia madre in vita non l’avrebbero passata liscia», ha dichiarato. Insomma, la storia non finisce qui.

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Quella di Griselda Blanco è una vita a dir poco difficile. Nata nel 1943 in uno dei quartieri più poveri della città di Cartagena, in Colombia, a 11 anni si trasferisce con la famiglia a Medellín, ma la situazione non migliora. Il padre abbandona la famiglia, la madre soffre di alcolismo e per sopravvivere all’età di 20 anni inizia a prostituirsi. Dopo un primo matrimonio con un esperto falsario da cui ebbe i primi tre figli e che poi ucciderà per questioni d’affari, sposa il trafficante di cocaina Alberto Bravo.

Con lui si trasferisce a New York ed entra nel giro della droga e grazie al suo amico d’infanzia Pablo Escobar viene assoldata dal cartello di Medellín da lui gestito. Si risposa una terza volta con Darìo Sepùlveda, il padre di Michael. Il suo business cresce sempre più così come il suo ruolo di regina della droga. Aveva molti sicari alle sue dipendenze che usava per eliminare i nemici. Descritta come una donna spietata e crudele, viene assassinata nel 2012 all’età di 69 anni.  

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