De Simone e “Trianon Opera" il 30 su Rai5:
«Voglio recuperare l'immaginario a teatro»

Il regista Roberto De Simone
di Katia Ippaso
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Venerdì 23 Aprile 2021, 06:18

«Non posso pensare a quali tremende conseguenze si avvertiranno tra una trentina d’anni, quando l’immaginario di un pubblico abituato a fare indagini sul computer e ad essere rassicurato su tutto, sarà completamente devastato. Una volta, l’immaginario era alimentato dal teatro, dall’artificio e dalla professionalità altissima degli interpreti, addomesticati ormai dai microfoni e dal naturalismo imperante».

Ad 87 anni, il maestro Roberto De Simone si fa paladino di un modo di fare teatro volutamente artificioso, altamente formalizzato, contrario alla facile comunicazione, tutto a favore dell’espressione fonetica.  L’occasione per l’incontro con il creatore di opere rimaste nella storia della musica come “La Gatta Cenerentola”, “Masaniello” e “Mistero Napoletano”, è la prima della nuova composizione, “Trianon Opera”, che il 30 aprile andrà in onda su Rai 5  (alle ore 18), a coronamento di una settimana che Rai Cultura dedica al celebre musicologo, compositore e regista napoletano. Trasmessa in diretta dal Trianon Viviani di Napoli (il teatro diretto da Marisa Laurito) che ne accoglierà le rappresentazioni dal vivo nel periodo natalizio, la nuova composizione di Roberto De Simone si situa a metà tra sceneggiata (in scena gli attori di una salda tradizione napoletana, che il co-regista Davide Iodice chiama «i nostri santi»: Michele Imparato, Pino Mauro, Rosario Toscano,  Veronica D’Elia, Antonio Buonuomo,  Luca Lubrano, Oscar Di Maio e Biagio Musella), opera dei pupi (Flavia D’Aiello) e belcanto (soprano Maria Grazia Schiavo). Musiche di Giordano, Pergolesi, Cimarosa, Broschi, Vinci, Bellini, Mozart e dello stesso De Simone.

La concertazione è affidata ad Alessandro De Simone, che dirige i solisti dell’orchestra La Nuova Polifonia. Scenografia di Gennaro Vallifuoco, scene dipinte di Raffaele De Maio. 

Mentre la messa in scena teatrale è firmata da Roberto De Simone e Davide Iodice, la regia televisiva è di Claudia De Toma: «Spero che la mia trasposizione in immagini sia fedele al pensiero del maestro». Il quale, dal canto suo, ha ripreso in mano un testo del 1698 su cui a più riprese aveva già lavorato, “Il vero lume tra le ombre” (più noto come “La cantata dei pastori”) del drammaturgo gesuitico Andrea Perrucci, datata 1698. La fortuna di quest’opera scritta in versi italiani e napoletani, durò per più di 250 anni: «La tradizione si spense nel 1970 circa, quando non produsse più autentiche rappresentazioni devozionali».   Attorno ai personaggi tradizionali di Maria, Giuseppe, Belfegor, l’arcangelo Gabriele, De Simone riscrive una partitura che vuole suonare come esperienza sensoriale, dove il valore espressivo cancella ogni banale intento di sintesi esplicativa: «Ho trascritto il testo di Perrucci in lingua fonetica, secondo la storia pronuncia orale dell’italiano da parte degli attori di tradizione napoletana, rendendone quasi incomprensibile il significato verbale, come si addice a un testo sacro.  Ritengo mortificante la malsana abitudine di apporre all’immagine sottotitoli in italiano. Sono un assoluto No Global e vorrei che questa abitudine possa non interessare la mia opera. L’arte può bastare ad esprimere sé stessa». 

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