Peppe Servillo: «Ho pudore a raccontare il mio personale Battisti, difficile scinderlo dai miei ricordi»

Peppe Servillo: «Ho pudore a raccontare il mio personale Battisti, difficile scinderlo dai miei ricordi»
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Domenica 4 Marzo 2018, 11:18 - Ultimo aggiornamento: 5 Marzo, 15:29
di Peppe Servillo

Ho pudore a raccontare il mio personale Battisti, difficile scinderlo dai miei ricordi perché lo ascolto da sempre, sono cresciuto con lui, affascinato dalla costruzione delle canzoni e delle parole. Con lo spettacolo Pensieri e Parole, insieme a Rita Marcotulli, Javier Girotto, Fabrizio Bosso, Furio di Castri e Mattia Barbieri, da un anno portiamo a teatro, dalle Dolomiti alla Sicilia, una rilettura dei suoi brani. Ci interessava affrontare il suo repertorio perché il linguaggio del jazz si nutre della canzone popolare e lui è l'autore più lirico e singolare, ma allo stesso tempo, nel suo lavoro, si riflette un umore condiviso, è un'intimità capace di essere universale. In questo, pur non avendo scritto i testi, sta la sua natura poetica.
Lo trattiamo con grande rispetto, senza snobismi, senza volerlo trascinare in luoghi che non gli appartengono. Siamo incuriositi dalla sua scrittura così poco ortodossa, che a volte si inoltra in strofe strane ma poi si risolve in ritornelli che toccano il cuore di tutti. Battisti è autenticamente popolare. A prescindere dalla sua volontà, ci ha dato la possibilità di leggere il nostro Paese e la sua storia quotidiana, che tanto ci suggerisce e commuove. Lo ascoltavi e lo immaginavi cantare in un ambiente casalingo, eppure la sua musica era carica di grandi spazi. Nella sua poetica c'era il riverbero del mondo.
OLTRE I CONFINI
In quegli anni certe consapevolezze culturali non c'erano, non era facile come oggi guardare oltre i confini. Noi abbiamo rimarcato il suo profilo latino perché Battisti non era interessato solo alla musica americana ma a quel fantastico mondo della canzone sudamericana emerso nel disco Anima Latina. Battisti e Mogol, nel loro laboratorio creativo, hanno affrontato la possibilità del nuovo. Nella sua scelta solitaria Battisti, appartato per pudore o riservatezza e con tutto il diritto di farlo, ha coltivato un giardino segreto che alla fine si è rivelato illuminante per noi tutti.
 
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