Ornella Vanoni torna a cantare storie di mala allo Strehler

Ornella Vanoni
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Mercoledì 25 Ottobre 2017, 17:10 - Ultimo aggiornamento: 26 Ottobre, 12:52
Ornella Vanoni torna a cantare storie di una malavita che non esiste più. Lo fa nel luogo dove ha debuttato come artista, il Piccolo Teatro di Milano, ma con uno spirito nuovo: «Oggi - racconta - faccio questo mestiere in modo diverso, grazie anche a un gruppo di musicisti con cui ho trovato una perfetta armonia. Il rapporto con il pubblico oggi è calore, divertimento, passione, risate, commozione. Mi piace intrattenere i miei spettatori. Ho smesso di avere paura e canto con gioia. Sì, mi diverto».

«È una gioia immensa - dice la grande interprete - poter andare in scena al Piccolo, il luogo dove sono nata come
artista, su quel palcoscenico che Giorgio aveva voluto così tanto, ma dove purtroppo non fece in tempo a portare i suoi spettacoli. È una grandissima emozione, perché mi sembra di rivivere qualcosa di quel periodo con lui. Sono qui per offrire al pubblico del Piccolo - e anche a me stessa - qualcosa di bello, di cui vado fiera e che mi ppassiona molto».

Nel 1956 Giorgio Strehler, in collaborazione con Dario Fo, Gino Negri, Fausto Amodei e Fiorenzo Carpi, si ispirò a vecchie ballate dialettali per mettere in musica storie di mala cantate in milanese. La celebre “Ma mì”, per esempio, fu scritta da Carpi e Strehler proprio per la Vanoni, in quel finire degli anni Cinquanta che la vedeva debuttare, in via Rovello, in “Questa sera si recita a soggetto” e, insieme a Tino Carraro, Sergio Fantoni, Valentina Fortunato e Virna Lisi ne I giacobini, diretta dal suo Maestro. Oggi quel repertorio torna in scena - sabato 28 ottobre con lo spettacolo «Sono nata quì - nell'anno del Settantesimo dalla fondazione del teatro e in apertura dei due mesi di iniziative programmate per ricordare Giorgio Strehler, a vent'anni dalla morte. Lo spettacolo coincide anche con la riapertura del Teatro Strehler, chiuso da luglio per interventi di manutenzione.
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