Alla Buchmesse di Francoforte lo stato della lettura in Italia: leggero calo per le vendite di libri

Alla Buchmesse di Francoforte lo stato della lettura in Italia: leggero calo per le vendite di libri
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 10 Ottobre 2018, 15:38
Segno negativo compreso tra -0,2% e -0,4% a valore delle vendite per il mercato del libro nei primi 8 mesi del 2018 che vede rallentare la crescita. Però, per fine anno, si attende una chiusura in territorio positivo dei canali trade nel loro complesso contando sul fatto che il 40% delle novità editoriali esce tra settembre e novembre. Più in generale, l’andamento è in linea con quello dei consumi delle famiglie (+0,1% nel secondo trimestre).
È quanto emerge da un sguardo al primo semestre 2018 del Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia che mostra il consolidato del 2017, a cura dell’Ufficio Studi dell’Associazione Italiana Editori - AIE, presentato oggi, nel giorno d’apertura della Buchmesse a Francoforte.

Nel 2017, il mercato del libro, con 2,773 miliardi di euro, conferma l’uscita dal lungo periodo di recessione. Per il terzo anno consecutivo l’andamento è positivo e il trend progressivamente crescente: +0,2% nel 2015; +1,2% nel 2016; +2,8% nel 2017 (escluso Amazon). Se si considera il peso di Amazon (stimato da AIE) e l’usato (il cosiddetto secondo mercato), il fatturato 2017 risulta essere di 3,104 miliardi di euro, con un +4,5% rispetto al 2016.

Dagli anni della crisi, l’editoria libraria italiana esce sicuramente più internazionale, ma dal 2010, prima della crisi, il perimetro di mercato si è ridotto di oltre 300 milioni di euro, che scendono a 181 se consideriamo solo i canali trade (quelli rivolti al pubblico: librerie, online e grande distribuzione organizzata).

Dalla ricerca risulta che nel 2017 è cresciuto il numero delle case editrici attive: sono 4.902 quelle che hanno pubblicato almeno un titolo nel corso dell’anno (+0,5% rispetto al 2016). E rispetto al 2010 sono attivi e sul mercato 755 nuove case editrici. Aumentata anche la produzione di titoli su carta con un +9,2% rispetto al 2016.
All’interno della varia (68.022 novità, +8,7%) crescono la fiction italiana e straniera (+9,6% compresa la narrativa Young Adult) e la non fiction pratica (manualistica +4,9%); i libri per ragazzi, dopo la battuta d’arresto del 2016, segnano un +13,7%; la non fiction generale (saggistica) registra un + 1,9% e la non fiction specialistica (professionale) un +2%. Il catalogo di libri in commercio (i titoli commercialmente vivi) raggiunge 1,092 milioni (+5,7%).

Dal 2010 prima battuta d’arresto per gli e-book: cala nel 2017 la produzione di titoli digitali con una riduzione del -15,9% e solo 6.419 (13,7%) sono pubblicati da case editrici. Nel suo complesso il digitale (e-book + servizi web + banche dati) rappresenta nel 2017 il 16,3% del mercato totale (il 12,6% nel 2016).

Nel 2017 si assiste, rispetto al 2016, a una crescita del 10,1% nelle vendite all’estero e a un calo del 2,5% nell’acquisto. I prezzi medi di copertina (non ponderati e alla produzione) tra 2016 e 2017 rimangono sostanzialmente stabili e rispetto al 2010 continuano a essere di quasi 3 euro inferiori.

L’Osservatorio AIE indica complessivamente in 29,8 milioni (65,4%) i lettori che nel 2017 hanno letto almeno un libro, un e-book o ascoltato un audiolibro. Ad essi per la prima volta vengono aggiunti i lettori in età prescolare, fino a 13 anni, che sono l’82% della popolazione (6,7 milioni). Cambiano le proporzioni tra chi legge solo libri (59%), solo e-book (5%) e chi crea un mix personale tra carta e digitale (36%).

Il basso indice di lettura resta il principale problema di crescita dell’editoria nazionale: gran parte dei deboli lettori sono a loro volta deboli acquirenti (sono 11,1 milioni di persone che generano 15, 9 milioni di copie vendute). Tra i ceti dirigenti e professionali il 38,1% non legge alcun libro e tra gli stessi laureati il 32,3% non legge nessun libro nel tempo libero. Inoltre, il 62% degli italiani (14+) legge libri cartacei, il 25% e-book e l’8% ascolta audiolibri. L’eReader rimane il principale dispositivo utilizzato per la lettura (33%), seguito da tablet (26%) e smartphone (26%). Questi ultimi sono maggiormente usati da un pubblico maschile (32% vs 19%).
I canali d’acquisto vedono al top ancora le librerie (di catena o a conduzione familiare) che sono a quota 70,8%, gli store online sono al 21,5% del mercato trade di varia e la Gdo (8,7%) conferma le difficoltà di intercettare un pubblico nuovo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA