Brian Eno e le campane veneziane, l'alchimia dei corpi e le visioni di Castellucci: le sorprese vanno in scena a Biennale Teatro, Danza e Musica

Presentato il cartellone delle sezioni di Teatro, Danza e Musica della Biennale di Venezia: 450 gli artisti coinvolti, da 30 Paesi diversi, per 70 spettacoli dal vivo, dal 15 giugno al 29 ottobre. In programma i giovani talenti del College

La Biennale Danza 2023
di Simona Antonucci
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Lunedì 3 Aprile 2023, 21:38 - Ultimo aggiornamento: 5 Aprile, 00:04

Altoparlanti parabolici e performance di elettronica live, il suono diffuso dagli organi veneziani che incrocia l’archeologia sonora informatica, il Leone d’oro alla carriera Brian Eno a confronto con le frecce acustiche lanciate a Forte Marghera da nuovi talenti dal mondo. Poi la chimica della danza, con gli alchimisti del movimento in dialogo con le tecno-culture e il pensiero scientifico più avanzato, da Simone Forti a Forsythe, fino a coreografi filmmaker o Sidi-Larbi Cherkaoui. E il racconto, che attinge a un inchiostro forte, color smeraldo, della scena internazionale, intrecciando le fantasie di Romeo Castellucci, che attraversa generi e pubblici con le sue performance simboliche e visionarie, con quelle del pluripremiato Tiago Rodrigues, direttore del festival di Avignone.

AUMENTO DEGLI APPUNTAMENTI

Sono oltre 450 gli artisti coinvolti, da 30 Paesi diversi, per i tre festival di Danza (curato da Wayne McGregor), Musica (la responsabile è Lucia Ronchetti) e Teatro (affidato alla coppia Stefano Ricci e Gianni Forte) della Biennale di Venezia.

Con un aumento del venti per cento del sostegno, arrivano a settanta le novità, tra prime assolute, europee, italiane, 41 le produzioni e coproduzioni, di cui molte commissionate; 48 i giorni di programmazione: dal 15 giugno al primo luglio il teatro, dal 13 al 29 luglio la danza e dal 16 al 29 ottobre la musica. Quasi tre mesi di attività con le residenze dei giovani artisti dei College. «Abbiamo deciso», spiega il presidente Roberto Cicutto, «di aumentare le risorse e il sostegno a queste tre sezioni. Per garantire più repliche e consentire al pubblico di poter più agevolmente assistere agli spettacoli, intensificare le masterclass, le installazioni e attività interdisciplinari. Ma soprattutto per poter affidare commissioni, produrre o coprodurre nuovi spettacoli, colmando in parte (soprattutto nel Settore Musica) una falla nell’impegno pubblico rispetto a quanto si fa in altri Paesi».

COLLEGE

Il lavoro dei direttori artistici anche per Biennale College che porta sotto i riflettori giovani promesse, selezionate da tutto il mondo «ha dimostrato nei primi tre anni del loro mandato le infinite possibilità nel tessere un filo ininterrotto fra maestri del passato, artisti contemporanei e professionisti del prossimo futuro», aggiunge Cicutto, «dando concretezza a quanto spesso si afferma ma difficilmente si realizza: far crescere donne e uomini all’inizio delle loro carriere, alimentandoli della lezione di chi li ha preceduti».

IL TEATRO

Al teatro l’onore di aprire il calendario, il 15 giugno, con un cartellone “Emerald”. «Un viaggio nello stupore», spiegano i direttori artistici, «che va dal Leone d’oro alla carriera, Armando Punzo, con il gruppo di attori-detenuti della Compagnia della Fortezza, a Castellucci, e due compagnie che incarnano le tendenze degli ultimi anni: la catalana El Conde de Torrefiel e la fiamminga FC Bergman, Leone d’argento». La rassegna vedrà in scena, tra gli altri, anche le nuove voci di Boris Nikitin, attore, autore oltre che regista di ascendenze ucraino-franco-ebraiche, e di Bashar Murkus con il Khashabi Ensemble, teatro palestinese indipendente creato all’interno dello Stato di Israele, ad Haifa.

LA DANZA

Altered States è la dimensione scelta da McGregor per il suo festival al via il 13 luglio. «Gli artisti-alchimisti sono guidati da un’insaziabile curiosità di esplorare e sperimentare sia nel processo creativo che nella performance». Spiccano, fra i tanti appuntamenti in programma, un omaggio a Simone Forti, Leone d’oro alla carriera, con un’ampia mostra retrospettiva del suo lavoro di “artista del movimento” proveniente dal Museum of Contemporary Arts di Los Angeles; un trittico di coreografie che hanno la forza ipnotica della danza pura di Tao Dance Theater, Leone d’argento; Sidi-Larbi Cherkaoui, Javier De Frutos, Michaela Taylor, Alexis Fernandez, quattro coreografi per l’ensemble fondato dal super divo del balletto internazionale Carlos Acosta; la prima mondiale di Pontus Lidberg, coreografo, filmmaker e danzatore svedese che ha conquistato le compagnie più blasonate – dal New York City Ballet al balletto dell’Opéra di Parigi. E inoltre, le figure di Oona Doherty, Andrea Peña, Luna Cenere, giovani coreografe che si sono imposte recentemente all’attenzione di pubblico e critica.

LA MUSICA

Quindi la musica, anzi la Micro-Music titolo della sezione di Ronchetti, «dedicata», spiega, «al suono digitale, alla sua produzione e diffusione nello spazio acustico, attraverso tecnologie avanzate e ricerche sperimentali». Tra gli ospiti, il pioniere dell’elettronica digitale, Morton Subotnick, il Leone d’oro alla carriera Brian Eno, e il leggendario duo Autechre, che ha portato la club culture ai confini con la musica d’avanguardia. E l’eretico John Zorn con tanti altri artisti invitati: il musicista e performer Robert Henke, che rimette in circolo la tecnologia vintage dei pc Commodore; Brigitta Muntendorf che lancia la musica nello spazio con Orbit, voci di donne clonate dall’intelligenza artificiale e audio 3D, sottotitolo A War Series, ovvero le guerre che nei millenni si sono combattute contro il corpo femminile. Tante, inoltre, le figure dell’elettronica live più sperimentale, come Lamin Fofana, Jjjjjerome Ellis, Jace Clayton aka Dj Rupture, Steve Goodman aka Kode9, Loraine James, Aya, Emme, S280F, Soft Break, Yen Tech, Snufkin. «Il suono delle campane veneziane insieme con il progetto per 5 computer degli anni 80: un viaggio nel suono», conclude la compositrice romana Ronchetti.

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