Turchia, scoperte due grandi teste "decapitate" di Afrodite e Dioniso: erano nascoste nel fango di un torrente

Le grandi teste di statue greche delle due divinità sono state la sorpresa per l’équipe di archeologi dell’Università Kütahya Dumlupınar guidata da Gokhan Coskun

nella foto una delle due teste ritrovate (credit: ANADOLU AGENCY)
di Laura Larcan
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Martedì 9 Novembre 2021, 11:52 - Ultimo aggiornamento: 18:24

Sono riaffiorate da strati di fango, nel letto di un torrente dell’antica città greca di Aizanoi, oggi nell’attuale provincia anatolica occidentale di Kutahy, in Turchia. Non molto lontane l’una dall’altra. La ricca acconciatura per Afrodite, le lunghe ciocche ondulate per Dioniso. Le grandi teste di statue greche delle due divinità sono state la sorpresa per l’équipe di archeologi dell’Università Kütahya Dumlupınar guidata da Gokhan Coskun durante uno scavo nell’antica città di Aizanoi, patria di Frigi, Greci, Romani e Bizantini. Bellissime e commoventi, le teste di Afrodite (la Venere romana), dea dell’amore e della bellezza, e di Dioniso, dio del vino e dell’estasi (il Bacco romano), sembra si siano ricongiunte echeggiando il mito della loro intensa storia d’amore.

Siamo a cinquanta chilometri dal centro di Kutahya, in un sito archeologico che affonda le radici a 5000 anni fa, abitato ininterrottamente dall’età del bronzo alla fine del VII secolo, e che ha collezionato una storia di insediamenti di epoca greca e romana. Di grande suggestione, non foss’altro che nel 2012 è stata inclusa nella lista provvisoria del patrimonio mondiale dell’Unesco. Aizanoi è stata definita, non a caso, la “seconda Efeso” della Turchia.

La notizia risale ad alcuni giorni fa, lanciata dall’Anadolu Agency, e ripresa dai principali media scientifici di archeologia internazionali. L’emozione degli archeologi è stata piena. Le teste infatti completano i due corpi delle statue trovati durante uno scavo precedente.

Ogni testa è stata scolpita in pietra calcarea. Quella di Afrodite misura cinquanta centimetri, l’altra di Dioniso sfoggia quarantacinque centimetri d’altezza.

«Questi sono risultati importanti per noi - ha spiegato l’archeologo Gokhan Coskun all’Agenzia - poiché mostrano che la cultura politeista dell’antica Grecia è esistita per molto tempo senza perdere la sua importanza in epoca romana. I risultati suggeriscono che potrebbe esserci stato un laboratorio di scultura nella regione». E’ solo l’ultima delle sorprese offerte dal sito. In precedenza, gli archeologi di Aizanoi hanno scoperto la statua di Igea, una dea della salute, della pulizia e dell’igiene. Purtroppo la statua è acefala, manca della testa, e finora non è stata ritrovata. Forse distrutta?

 

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