L’incontro è il sesto appuntamento del Ciclo Classi Aperte promosso nell’ambito del Corso Scuola del Patrimonio 2018-2020 organizzato dalla Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali. Come tutti gli appuntamenti del Ciclo Classi Aperte - iniziato con Michele Ainis, proseguito con Silvia Costa, Francesco Bandarin, Massimo Osanna e Michele De Lucchi - sarà l’occasione per affrontare un tema molto sensibile che la Fondazione vuole condividere con una platea di ospiti oltre che con i partecipanti del Corso Scuola del Patrimonio 2018-2020.
Dopo l’introduzione di Marco Cammelli, Presidente della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, Salvatore Settis, una delle voci più autorevoli del panorama intellettuale italiano sempre in prima linea nella campagna per la tutela del patrimonio culturale, affronterà il tema “Paesaggio, patrimonio culturale, ambiente”. Nell’incontro, Settis parlerà dell’unione indissolubile del patrimonio culturale e del paesaggio, che deve trasformarsi in progetto attivo, sia eticamente sia politicamente. L’ambiente è senza dubbio il primo e più essenziale bene comune, e la sua tutela è condizione essenziale per la stessa esistenza di una democrazia moderna. La qualità del paesaggio e dell’ambiente non è un lusso, ma una necessità e il migliore investimento sul futuro. Il progetto della Costituzione sull’ambiente, sul paesaggio e sul patrimonio culturale è la promessa di una rivoluzione di cui Settis si fa portavoce. Ponendo sotto gli occhi di tutti come il Bel Paese faccia scempio di se stesso. Che cosa sta succedendo agli italiani, che cosa ci acceca? E’ la domanda che pone Settis. C’è un degrado che rappresenta anche una forma di declino complessivo delle regole del vivere comune, reso possibile dall’indifferenza, dal malcostume diffuso e da leggi contraddittorie.
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