Padiglione Italia alla Biennale Architettura: progettisti under 40 sognano un mondo nuovo, da Trieste a Taranto

Giovani professionisti, riuniti dalla sigla Fosbury Architecture (in onore del campione rivoluzionario del salto in alto e oro Olimpico), sono stati chiamati a curare il Padiglione Italia (all’Arsenale, Tese delle Vergini) della Biennale Architettura, a Venezia dal 20 maggio al 26 novembre

Il Padiglione Italia alla Biennale di Architettura a Venezia dal 20 maggio
di Simona Antonucci
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Giovedì 27 Aprile 2023, 22:48

Figli delle crisi energetiche, cresciuti in un regime di scarsità di risorse e di opportunità e maturati in pieno allarme ambientale, un gruppo di progettisti under 40 immagina un mondo nuovo, facendo della collaborazione, della condivisione e del dialogo la base di ogni loro attività. Si tratta dei giovani professionisti, riuniti dalla sigla Fosbury Architecture (in onore del campione rivoluzionario del salto in alto e oro Olimpico), chiamati a curare il Padiglione Italia (all’Arsenale, Tese delle Vergini) della Biennale Architettura, a Venezia dal 20 maggio al 26 novembre.

Lesley Lokko

Sono tutti nati tra 1987 e il 1989 e si identificano nel quadro di Tiepolo “Mondo Novo” del 1791, conservato proprio a Venezia, nel museo di Ca’ Rezzonico: persone accalcate, inquiete, con le spalle a chi osserva il dipinto e lo sguardo verso un orizzonte impossibile da vedere e da immaginare. E nell’ambito della 18esima Mostra Internazionale di Lesley Lokko, “The Laboratory of the Future”, che punta i riflettori sull’Africa e sulla sua diaspora, i progettisti italiani portano sotto i riflettori le istanze di una nuova generazione, attenta alle tematiche della sostenibilità e della condivisione.

Spaziale. Ognuno appartiene a tutti gli altri

“Spaziale. Ognuno appartiene a tutti gli altri” è il titolo che rappresenta il loro percorso, promosso dalla direzione generale Creatività Contemporanea del ministero della Cultura che ha contribuito con 800.000 euro, e sostenuto da Banca Ifis, in qualità di main sponsor, che per il terzo anno consecutivo finanzia un progetto legato alle manifestazioni della Biennale di Venezia, rafforzando le sinergie col territorio nel quale è nata e dove ha tutt’oggi una delle sue principali sedi: «Il sostegno all’ecosistema culturale è uno dei pilastri dell’impegno della Banca a favore dello sviluppo economico e sociale dei territori italiani», ha spiegato il presidente Ernesto Fürstenberg Fassio. In campo anche Bottega Veneta in qualità di sponsor e Rilegno in qualità di sostenitore, il cui contributo è stato complessivamente di più di 230.000 euro.

50 persone con età media di 33 anni

Nove i gruppi di progettisti che hanno coinvolto altrettanti advisor, provenienti da diversi campi delle industrie creative, per un totale di circa 50 persone con età media di 33 anni, che si sono misurati per espandere i limiti dell’architettura, considerando lo spazio un luogo fisico e simbolico, area geografica e dimensione astratta, sistema di riferimenti conosciuti e territorio di possibilità.

Per la prima volta, infatti, il Padiglione Italia è stato interpretato come l’occasione per realizzare nuovi progetti: un attivatore di azioni concrete a beneficio di territori e comunità locali. Una parte consistente dei fondi pubblici è stata infatti utilizzata per innescare nuovi processi o potenziare realtà esistenti, collaborando con gruppi under 40 rappresentativi di ricerche originali e advisor provenienti da altri campi della creatività. All’interno del Padiglione non verrà presentato un progetto finito, ma l’avvio di una serie di iniziative che avrà un impatto di lunga durata.

L'oasi naturalistica del Fai

A Taranto la convivenza con il disastro verrà raccontata sui tetti dal collettivo Post Disaster, con Silvia Calderoni e Ilenia Caleo. Nella Baia di Ieranto, oasi naturalistica del Fai, gli architetti Alessandro Bava e Fabrizio Ballabio con Terraforma Festival metteranno in scena la riconciliazione con l’ambiente. A Trieste la coesistenza multiculturale verrà analizzata da Giuditta Vendrame con Ana Shametaj. A Ripa Teatina, (Chieti), gli HPO con Claudia Durastanti coinvolgeranno la comunità nel recupero del patrimonio incompiuto. Nella terraferma veneziana, i Parasite 2.0 con Elia Fornari affronteranno il tema dell’inclusione sociale. A Cabras, il gruppo Lemonot lavorerà con Roberto Flore sulla transizione alimentare. A Librino, Catania, Studio Ossidiana collaborerà con Adelita Husni Bey a un progetto di rigenerazione delle periferie. A Belmonte Calabro, il collettivo Orizzontale con Bruno Zamborlin si interrogherà sul divario digitale. E nella piana fra Prato e Pistoia, i progettisti (ab)Normal e Captcha con Emilio Vavarella investigheranno i limiti della tutela del paesaggio.

Il ministro Sangiuliano

«Una felicissima intuizione, il mettere alla prova giovani architetti», commenta il ministro della Cultura Sangiuliano, «L’espressività artistica, anche nell’architettura, deve guardare al futuro e non c’è cosa migliore del dare la possibilità ai giovani. Ho visto il loro lavoro e sono rimasto colpito dal fuoco nei loro occhi».

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