L'Orso d'oro della 73/a Berlinale va al film del regista francese Nicholas Philibert «Sur l'Adamant». Documentario incentrato su l'Adamant, singolare centro diurno speciale costruito su una struttura galleggiante.
Di cosa parla il film
I matti sono davvero sempre belli, fuori e dentro, e lo sa bene Nicolas Philibert che ha vinto l'Orso d'oro alla Berlinale con SUR L'ADAMANT, documentario incentrato appunto su l'Adamant, singolare centro diurno speciale costruito su una struttura galleggiante.
C'è chi canta, e lo fa niente male, chi suona la chitarra davvero bene e chi invece dipinge un ritratto così astratto da soffermarsi a lungo per indicare dove in realtà si trova naso, bocca e collo. Un'ex coreografa parla poi dell'importanza del movimento e molti, quasi tutti, hanno solo tanto voglia di parlare, come fa appunto un folle ricordando i programmi tv che utilizzano la candid camera. Esattamente il contrario del metodo di Philibert che, come i grandi fotografi, costruisce prima un rapporto con il soggetto che vuole riprendere, crea una sorta di intimità.
Questo centro di cura delle malattie e disturbi mentali, che guarda all'antipsichiatria e si oppone all'ospedalizzazione che vede come una forma di galera, porta avanti questa filosofia grazie a operatori psicologici e psichiatrici volontari che si alternano spesso.
Dopo un pò chi guarda il docu SUR L'ADAMANT trova del tutto naturale che chi disegna e dipinge si senta a un certo punto la reincarnazione di Van Gogh e chi ama il cinema citi, forse a sproposito, Wenders e Fellini. Entrambe le cose accadono davvero anche nel nostro mondo. Molto bella infine la carrellata finale di questi personaggi ritratti due volte, con e senza mascherina Covid.
Chi è il regista
Nicolas Philibert, classe 1951, è noto soprattutto per ESSERE E AVERE, documentario del 2002 che riprende una scuola rurale vicina al Massiccio centrale francese. E questo nel periodo che va dal dicembre 2000 a giugno 2001. Protagonisti tredici bambini, dai quattro ai tredici anni, riuniti intorno alla carismatica figura di un insegnante prossimo alla pensione. Il mondo contadino con la sua cultura, i suoi ritmi e la normale vita scolastica, i colloqui del maestro con genitori e alunni, insomma tutto quello di ordinario che accade in una scuola diventa straordinario allo sguardo solo apparentemente asettico di Nicolas Philibert.
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