Continua il costante impegno della Federazione Italiana Sport Equestri nel contrasto alla violenza di genere. La Fise è la prima associazione sportiva ad istituire una Commissione Anti Molestie con l'obiettivo di promuovere iniziative e progetti dedicati alle donne.
In particolare in una giornata come quella di oggi nella quale ricorre la ventunesima giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne la Fise sottolinea l'importanza dell'equal opportunities che nel mondo equestre si traduce in “equal role”. Negli sport equestri, infatti, il ruolo agonistico uomo-donna non ha differenze ma la Fise punta l’attenzione anche sulla sua formazione professionale.
La dichiarazione del presidente di Fise
La federazione sportiva sente fortemente il compito, come dichiarato dal Presidente Marco Di Paola «di rappresentare un luogo inclusivo, che deve garantire sicurezza, serenità, formazione e crescita dei valori etico-sociali per i giovani e per le loro famiglie». «Lo sport è, oramai, considerato uno stile di vita, ogni famiglia vive l’attività fisica nel quotidiano, pertanto la mission della Fise e del mondo dello sport non deve solo garantire allenamento sportivo votato unicamente al dato agonistico, ma autentica educazione alla vita sia per gli atleti che per istruttori e dirigenti», ha spiegato Di Paola.
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I progetti della Fise
Oltre ad essere stata la prima federazione sportiva ad aver istituito una Commissione Antimolestie, la Fise ha lanciato un progetto di formazione gratuito rivolto ai ruoli della donna nel mondo del lavoro. “Donne senza paura” questa è la traduzione del progetto messo in campo dalla federazione: Fearless Girls.
Puntare a posizioni o ruoli apicali e gerarchicamente più elevati nell’ambito degli organi federali e dando il giusto risalto al ruolo che la donna deve rivestire nella società contemporanea.
«È urgente uno sforzo comune per costruire validi percorsi in difesa delle donne, perché proprio in periodi di crisi come quello che stiamo vivendo si indeboliscono ruoli, prospettive e diventano soggetti più fragili e sacrificabili», ha concluso Basano.
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