Studentessa bocciata dai prof e promossa dal Tar, il ministro Valditara: «Leggerò la sentenza ma nel merito decidono gli insegnanti»

Il responsabile dell'Istruzione ha sottolineato l'importanza di «non mettere in discussione valutazioni puramente tecniche che presuppongono specifiche competenze interne all'ordinamento scolastico»

Studentessa bocciata dai prof e promossa dal Tar, il ministro Valditara: «Leggerò la sentenza ma nel merito decidono gli insegnanti»
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Martedì 22 Agosto 2023, 14:53 - Ultimo aggiornamento: 15:21

Nel merito decidono i prof. Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara interviene sulla notizia della studentessa di prima media di Tivoli che era stata bocciata dai suoi insegnanti (sulla sua pagella pesavano sei insufficienze) ma che è stata promossa de iure, con un ricorso al Tar di mamma e papà.

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«Leggerò attentamente la sentenza del Tar del Lazio per appurare se ci sono stati difetti procedurali nel percorso che ha portato a una bocciatura votata all'unanimità per insufficienze, alcune gravi, su 6 materie, oppure se il pronunciamento che ha annullato quanto deciso dai docenti è frutto di un indebito giudizio nel merito del provvedimento». Lo ha dichiarato il ministro Valditara sul caso della studentessa di Tivoli. «Al Tar spettano le verifiche sulle procedure, ma nel merito decidono i docenti», ha aggiunto.

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«Al di là del caso specifico - ha aggiunto Valditara - ho costituito un gruppo di lavoro composto da esperti nel diritto scolastico e nella giurisprudenza amministrativa per definire norme più stringenti affinché, nel rispetto dei diritti di ogni cittadino e fatte salve le verifiche sulla regolarità delle procedure, non vengano messe in discussione valutazioni puramente tecniche che presuppongono specifiche competenze interne all'ordinamento scolastico», ha aggiunto il ministro. «Occorre però anche allargare il discorso verso una responsabilizzazione dei genitori all'interno dell'alleanza educativa che non deve contrapporre famiglie e scuola nell'interesse innanzitutto dei giovani», ha concluso.

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