«Ne emerge un quadro fatto di luci e ombre - la sintesi che fa l'Agenzia - sul cui sfondo una popolazione trasversalmente scontenta esprime giudizi non lusinghieri e non riesce ancora a percepire i primi positivi segnali di cambiamento: come la diminuzione delle tariffe dopo tredici anni di aumenti, il miglioramento di alcuni indicatori e l'avvio di un nuovo processo di raccolta (il cui esito, attualmente, non è ancora apprezzabile, in assenza dell'indicazione dei modi e dei costi della sperimentazione)».
«Sul fronte della qualità erogata, la qualità raggiunta dall'azienda rispetto agli obiettivi del contratto di servizio, l'indagine ha rilevato che la maggior parte degli obiettivi contrattuali non sono stati raggiunti - si legge in una nota -.
Il 69% delle vie di Roma risulta sufficientemente pulito, infatti, a fronte dell'obiettivo del 91%. Simile a questo andamento quello del decoro intorno ai cassonetti, sufficiente nel 65% dei casi rispetto a uno standard dell'86%. Largamente positivi, invece, i dati sulla funzionalità e la fruibilità dei cassonetti. Riguardo alla funzionalità, quelli dedicati alla raccolta di carta, plastica-metallo e organico, con standard del 95%, 98% e 99%, superano persino l'obiettivo stabilito dal contratto, 87%».
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