Ancora "esercitazioni militari" ai confini fra Russia e Ucraina. Ancora schieramenti di mezzi pesanti e soldati nei paesi amici di Mosca come la Bielorussia, tanto per sottolineare che Kiev è sempre accerchiata. Ancora Europa incerta: le preoccupazioni per i rifornimenti di gas non bastano a togliere i balbettii che frenano dichiarazioni e reazioni, anche perché la Germania rallenta su iniziative sostenute invece dagli Stati Uniti, osservatori interessati della crisi che riporta al colossale ko della diplomazia internazionale che nel 2014 permise a Putin di annettere la Crimea e poi di estendere l'influenza russa su un'altra fetta di Ucraina, il Donbass.
Terra di confine per lo stesso significato del nome, l'Ucraina del presidente Volodymyr Zelens'kyj punta da tempo ad aderire alla Nato intrattenendo buoni rapporti con gli eserciti che ne fanno parte. Dall'invasione russa della Crimea questa esigenza è diventata ancora più essenziale per la sopravvivenza della stato ucraino, 44 milioni di abitanti con una minoranza russofona, che nel frattempo ha reso più consistenti le sue forze armate.
Uno scenario che preoccupa la Russia, disposta negli anni ad accettare sanzioni internazionali pur di mantenere il controllo del suo fianco occidentale.
(Foto dalla copertina di Handelsblatt)
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout