Roma
La delusione più grande per lei non essere riuscita a fare il suo lavoro a Roma. «Qui sono riuscita a fare poco, ogni volta devo ricominciare da zero. Solo l’Auditorium ultimamente mi ha aperto una porta». Forse perché è «una città ferita. Pensi ai teatri chiusi: l’Eliseo, il Flaiano, il Centrale, il Valle, l’Orologio, la Cometa...».