Giorgia Meloni, un anno di governo della prima donna premier «underdog» tra emergenze e riforme

Domenica 24 Settembre 2023, 18:51 - Ultimo aggiornamento: 26 Settembre, 09:37

Il fattore B(erlusconi)

I sondaggi all'apparenza raccontano uno stallo: i tre azionisti della maggioranza, Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia, raccolgono oggi un consenso molto simile nell'opinione pubblica a quello incassato alle urne un anno fa. Eppure la convivenza fra alleati a Palazzo Chigi è stata tutto fuorché stazionaria. Lo stesso vale per i rapporti interni. La morte di Silvio Berlusconi, lo scorso giugno, è stata la prima grande cesura del percorso politico del governo. Fin dalle prime settimane il rapporto tra la premier e il fondatore di Forza Italia ha vissuto momenti di quiete e di burrasca, dalla scelta dei ministri alle tante partite sul tavolo della maggioranza (Giustizia, fisco, nomine).

Berlusconi ha altresì garantito il sostegno di FI in tanti tornanti delicati del governo e al contempo assicurato la tenuta del partito azzurro. Una garanzia che è particolarmente cara a Meloni, specie in vista delle elezioni europee, e che ora spetterà ad Antonio Tajani, vicepremier e nuovo leader di FI, assicurare. Con la Lega e Matteo Salvini la competizione sulla strada per il voto Ue è inevitabile. Del resto è la stessa Meloni a trovare "perfino giusto", in un'elezione proporzionale, e dunque ognuno per sé, distinguersi e fare scelte diverse, all'occorrenza. A patto che l'intesa della maggioranza, e un accordo di non belligeranza elettorale chiesto dalla premier ai suoi quest'estate, non vengano meno.

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