Primo scenario: la vittoria ucraina
La sintesi dei quattro scenari è questa: una vittoria ucraina, una vittoria russa, un accordo o una sorta di stallo. Il primo è sviluppato «in una road map di pace in 10 punti tracciata da Zelensky nel 2023 e che lui e i diplomatici ucraini continuano a spiegare in ogni occasione. Inizia con misure di rafforzamento della fiducia, come il ripristino della sicurezza nucleare, il ripristino delle esportazioni di grano e il rilascio dei prigionieri, e si conclude con il ritiro delle sue forze da parte della Russia dall’intera Ucraina, compresa la Crimea e le parti del Donbass occupate nel 2014, il pagamento delle riparazioni e l’accettazione di sottoporre sospetti criminali di guerra sotto processo. La pace sarebbe garantita da meccanismi di sicurezza internazionali – probabilmente l’adesione dell’Ucraina alla NATO – che a loro volta getterebbero le basi per una cessazione formale delle ostilità firmata da entrambi i governi». Ad oggi però mancano le condizioni: la controffensiva ucraina non ha raggunto i risultati prefissati e senza la caduta del regime di Putin appare improbabile che il Cremlino possa accettare questo esito perché sarebbe l'ammissione di un fallimento totale. C'è però anche una variabile più minimalista: l'Ucraina rinuncia a reclamare i territori occupati dalla Russia, ma in cambio ottiene garanzie sulla sua sicurezza futura con l'adesione alla NATO.