L'aggravante della crudeltà quando ricorre? Può essere applicata a questo caso?
La giurisprudenza ha ricordato che, posto che una certa quota di crudeltà è inevitabilmente insita in qualunque delitto doloso cruento, si ha “crudeltà” quando si assiste all’inflizione di un male “aggiuntivo”, tale da denotare la spietatezza dell’agente. Serve, cioè, una condotta eccedente rispetto alla normalità causale, che determina sofferenze aggiuntive ed esprime un atteggiamento interiore “specialmente riprovevole”. Se questa è la nozione giuridica della aggravante, non si deve fare l’errore di desumere la crudeltà dell’omicidio dalle eventuali, successive, condotte (spesso raccapriccianti come nel recente caso di Carol Maltesi) che sono poste in essere nei confronti del cadavere.