I domiciliari negati
«L'ultimo contatto con la Farnesina - afferma la donna - risale al 24 gennaio scorso, quando con il mio avvocato romeno siamo stati ricevuti da un funzionario. Conoscono i fatti e hanno copia del fascicolo, hanno riscontrato una serie di incongruenze. Mi hanno detto che non possono intervenire sotto il profilo giudiziario e che sulle condizioni carcerarie avrebbero interessato l'ambasciata». In questi 9 mesi il legale romeno ha chiesto il beneficio degli arresti domiciliari che, però, sono stati sempre negati. «Ma adesso - spiega la madre del giovane - chiederemo una lettera di accompagnamento all'ambasciata italiana a Bucarest in modo che si faccia garante del fatto che Filippo non lascerà la Romania fino al termine del processo». L'udienza per ottenere gli arresti domiciliari è fissata al prossimo 12 febbraio. Il processo d'appello sarà in aprile.