Alberto Genovese, dall'arresto al matrimonio mentre era ai domiciliari: ecco perché ora l'imprenditore può uscire

Mercoledì 24 Maggio 2023, 09:19 - Ultimo aggiornamento: 09:23

La disintossicazione

Genovese, che da alcune settimane è assistito da nuovi legali, gli avvocati Salvatore Scuto e Antonella Calcaterra, era stato a San Vittore dal novembre 2020, quando era stato arrestato, fino a fine luglio 2021, quando era passato ai domiciliari in una comunità per disintossicarsi. Era tornato in carcere lo scorso febbraio per l'esecuzione della pena definitiva, che gli era stata ridotta perché aveva rinunciato a presentare appello dopo la condanna in abbreviato, sulla base delle nuove norme della riforma Cartabia. L'udienza per lui si è tenuta nel pomeriggio nell'aula del piano terra del Palazzo di Giustizia milanese, dove si tengono le udienze della Sorveglianza, ma il suo nome non era stato indicato tra le udienze previste per oggi. Genovese rischia il processo pure per un secondo filone di indagini nel quale è accusato di altre due violenze con lo stesso schema, di intralcio alla giustizia e di detenzione di materiale pedopornografico. Su questa tranche di indagini, già chiuse, si va verso la richiesta di rinvio a giudizio per lui, per la sua ex fidanzata e per l'ex braccio destro dell'imprenditore, Daniele Leali.

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Il matrimonio

Il matrimonio con la donna con la quale aveva convissuto alcuni anni è uno dei momenti che dimostrerebbero la concretezza di questo percorso, hanno sostenuto i legali facendo presente che Genovese ha affrontato la strada volontariamente dopo aver ammesso tutte le sue responsabilità e con l’obiettivo di non ricadere mai più nei comportamenti che lo hanno portato a devastare le ragazze che finivano in casa sua seguendo feste e droga.

Il rapporto con la donna che sei mesi fa è diventata sua moglie, studi e lavoro importanti nel mondo dell’economia, si era interrotto anni fa. Genovese aveva poi cominciato la relazione con Sarah Borruso che si è spezzata quando lei si è seduta al suo fianco nel banco degli imputati per aver partecipato alla violenza ad Ibiza e per la quale è stata condannata in primo grado a 2 anni e 5 mesi. Il legame con la ex sarebbe rinato durante il processo. Condannato il 19 settembre in abbreviato (sconto di un terzo della pena), Alberto Genovese non ha fatto appello per beneficiare del taglio di altri due anni previsto dalla riforma Cartabia.

È rientrato in carcere a febbraio, ma ora può chiedere l’affidamento perché la pena residua è scesa sotto i 4 anni con pre sofferto e buona condotta. Rischia ancora un processo dopo la chiusura delle indagini su altre due violenze, sulla droga che circolava nelle sue case e per il materiale pedopornografico di cui era in possesso.

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