Operaio perde entrambe le mani, i medici le reimpiantano: «Fondamentale la tempestività». È il primo caso in Italia

Verona, il paziente è un 38enne: l'incidente mentre lavorava il legno

Operaio perde entrambe le mani, i medici le reimpiantano: «Fondamentale la tempestività». È il primo caso in Italia
di Graziella Melina
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Sabato 30 Dicembre 2023, 06:18 - Ultimo aggiornamento: 06:29

In sette ore e mezza, 4 microchirurghi sono riusciti a reimpiantare entrambi le mani ad un operaio veneto di 38 anni. Il mese scorso, all'Unità operativa complessa di Chirurgia dell'ospedale di Verona, diretta da Massimo Corain, i medici che si sono trovati davanti quel paziente, con le mani amputate a causa di un incidente mentre lavorava il legno, hanno capito subito che non c'era tempo da perdere. Tutti in sala operatoria: oltre al direttore, l'èquipe d'urgenza era composta dai chirurghi Alberto Garofano, Roberta Sartore, Mattia Giardin e da alcuni medici in formazione; pronti a intervenire anche due strumentisti, gli infermieri di sala, l'anestesista e i suoi aiuti. Intoppi o lungaggini avrebbero reso inutile la corsa dell'ambulanza, che in un'ora e mezza è arrivata in ospedale: il paziente ha avuto l'incidente nelle Prealpi venete, è stato trasportato e stabilizzato all'ospedale di Vicenza e poi trasferito a quello di Verona.

L'INTERVENTO

I due arti tranciati, che nel frattempo erano stati conservati in appositi contenitori con il ghiaccio e trasportati in sala operatoria, dovevano essere reimpiantati contemporaneamente. Come spiegano dall'azienda veronese sanitaria, «la complessità del reimpianto della mano consiste nel fatto che la microchirurgia deve ricostruire l'arto amputato: dall'osso alla sutura della cute, dai tendini alla vascolarizzazione, fino alla parte neurochirurgica». Senza sbagliare un movimento, seppure impercettibile, i microchirurghi sono riusciti a reimpiantare tutte e due le mani. La fatica e la tensione dei membri delle due équipe si sono sciolte dopo lunghe ore. «L'intervento è eccezionale per la sua bilateralità e per la tempestività con la quale si è mosso l'intero sistema veneto del Trauma ha spiegato Corain in conferenza stampa - Nei casi di lesioni alla mano è fondamentale la celerità. Infatti, non si può attaccare prima un arto e poi l'altro, perché si avrebbe il deterioramento dei tessuti, e soprattutto non si può attaccare un arto dopo che è stato esposto all'aria per 3-4 ore». Decisiva la tempestività dei soccorritori prima e dei microchirurghi dopo. "Sia l'équipe dell'Azienda ospedaliera di Verona sia la Rete veneta hanno funzionato perfettamente ha aggiunto Corain - La Chirurgia della mano di Verona è l'unica unità operativa complessa di chirurgia della mano della Regione Veneto e raccoglie per tradizione anche i pazienti del Trentino. È un centro attivo h24 e esegue interventi chirurgici complessi, come il reimpianto degli arti». In questo periodo, le sale operatorie sono sempre piene, visto che «anche per le lesioni da petardi, mediamente ci sono 4-5 interventi di ricostruzione».

IL DECORSO

Il paziente è stato ricoverato per 4 settimane nell'ospedale veronese: oltre alle cure post intervento, i medici hanno dovuto monitorare le sue condizioni per evitare complicanze vascolari o infettive. Ma per l'uomo, scampato il pericolo di restare con entrambe le mani amputate, l'anno nuovo si prospetta con la speranza di poter recuperare i movimenti: il 38enne vicentino ora si trova in un reparto di rieducazione funzionale, dove seguirà un programma di riabilitazione che durerà 7-8 mesi, e così potrà riuscire a usare di nuovo le mani. «In tanti anni di lavoro non avevo mai visto un caso simile» ha ammesso il chirurgo Garofano, membro dell'équipe - La chirurgia della mano è una emergenza tempo-dipendente e con l'amputazione bilaterale la parte più difficile è stata quella di organizzare la doppia équipe perché la cosa fondamentale era vascolarizzare le due mani nel più breve tempo possibile». Per i medici di Verona, il risultato ottenuto non è di poco conto: si tratta infatti del primo reimpianto in contemporanea di entrambe le mani perse, in Italia, e il quinto in tutto il mondo.

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