Verona, reimpiantate le mani a un paziente vittima di doppia amputazione

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Venerdì 29 Dicembre 2023, 15:02 - Ultimo aggiornamento: 20:17

Un team di chirurghi presso il centro di chirurgia della mano dell'ospedale di Verona ha completato con successo un raro intervento di reimpianto di entrambe le mani amputate di un paziente. L'amputazione bilaterale è considerata un'urgenza medica critica e richiede un notevole livello di organizzazione a causa della necessità di agire simultaneamente su entrambi gli arti. Fino a oggi, solo quattro casi simili erano stati descritti in letteratura a livello mondiale. Questo intervento, il quinto nel mondo e il primo nella regione del Veneto, è stato eseguito dal team guidato dal dottor Massimo Corain, reso possibile grazie al funzionamento efficiente del Trauma Center regionale. L'incidente che ha portato all'amputazione era avvenuto alcune settimane fa, e l'operazione è stata resa nota solo dopo la dimissione del paziente. Il Soccorso Urgenze Emergenza (Suem) 118 è intervenuto inizialmente a Vicenza, dove l'uomo aveva subito l'amputazione netta bilaterale al polso a causa di un incidente con una macchina per la lavorazione del legno. Il Suem ha attivato la rete del trauma center, coordinando l'arrivo del paziente a Borgo Trento, dove sono state organizzate tempestivamente due équipe chirurgiche e la sala operatoria delle urgenze. Le parti amputate sono state trasportate con procedimenti simili a quelli utilizzati per gli organi da trapianto, conservate in appositi contenitori con il ghiaccio. Quattro microchirurghi hanno lavorato simultaneamente sui due arti per sette ore e mezza. Dopo l'intervento, il paziente è rimasto ricoverato per quattro settimane per ricevere le cure necessarie a garantire il successo dell'intervento, gestendo anche il rischio di complicanze vascolari o infettive. Attualmente, il paziente è stato trasferito a un reparto di rieducazione funzionale per un programma speciale di recupero della funzionalità delle mani.

Il Veneto e la gestione dei politraumi

Il Veneto ha una consolidata esperienza nella gestione multidisciplinare dei politraumi, attraverso una rete di cinque Centri di Alta specializzazione (Treviso, Mestre, Padova, Vicenza e Verona). A questa rete salvavita, cui il Suem 118 smista i politraumi gestiti su base specialistica, si aggiungono altri 12 ospedali territoriali di secondo livello.In questa rete, la chirurgia della mano dell'Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona è il punto di riferimento per i traumi all'arto superiore. Quanto il Suem 118 ha soccorso il paziente vicentino ha così attivato la rete del trauma center, e mentre il ferito arrivava a Verona, a Borgo Trento venivano immediatamente attivate la sala operatoria delle urgenze e le due équipe chirurgiche. Procedure particolari anche per il trasporto delle due parti amputate, che, come per gli organi da trapiantare, sono state conservate in appositi contenitori con il ghiaccio. La ripresa della funzionalità delle mani, in questo caso, equivale a garantire l'autosufficienza nelle minime attività quotidiane come nutrirsi e l'igiene personale. Un processo che può durare fino a 7 o 8 mesi. L'Unità operativa complessa di Verona è l'unica in Veneto specializzata nella mano. Ha un volume di 2.000 interventi l'anno, di cui circa 450 sono urgenze da trauma provenienti da tutto il Veneto non solo. Soddisfazione è stata espressa dal direttore generale dell'Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona, Calisto Bravi. «I livelli di eccellenza del nostro Polo chirurgico Confortini sono noti - ha detto - ma vogliamo ribadire oggi che le moderne tecnologie non sono che un elemento di successo». «La colonna portante di Auoi - ha spiegato - sono i suoi professionisti: medici, infermieri e tecnici di altissima professionalità, capaci di curare ma soprattutto di fronteggiare qualsiasi esperienza. Anche per la prima volta, come il reimpianto bilaterale delle mani»

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