Medici italiani in Libia operano con un doppio by pass tra fegato e intestino: è il primo caso al mondo

L'intervento è stato eseguito a Tripoli da un team chirurgico italo-libico organizzato dal Centro di supporto alla medicina d'urgenza (EMSC), dal Policlinico ospedaliero italiano “Luigi Di Liegro” di Roma e dal Consolato della Libia a Milano

Medici italiani in Libia operano con un doppio by pass tra fegato e intestino: è il primo caso al mondo
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Lunedì 19 Giugno 2023, 15:08 - Ultimo aggiornamento: 15:12

La rivista americana Journal of Surgery ha pubblicato uno studio sul primo intervento al mondo di doppio by pass tra intestino ed il parenchima epatico su un paziente in Libia. L'intervento è stato effettuato da un team di medici italiani con il supporto del Centro di supporto alla medicina d'urgenza (EMSC), del Policlinico ospedaliero italiano “Luigi Di Liegro” di Roma e del Consolato della Libia a Milano. L'intervento, effettuato insieme a un team medico del centro e della clinica Ghout Al-Shaal di Tripoli, si è reso necessario per curare un caso di rara doppia fistola epatica formatasi dopo una pregressa ferita d’arma da fuoco al fegato.

L'equipe medica italiana in Libia

L'operazione è un traguardo importante per il gruppo di medici italiani chiamati, dal settembre 2011 dall'ambasciata libica a Roma, a supportare gli ospedali locali. «Siamo presenti da molto tempo in Libia - spiega il Dr. Massimiliano Iannuzzi Mungo - e grazie anche al dr. Nassraddin Azetouni, addetto sanitario presso il Consolato di Libia di Milano, abbiamo creato un rapporto di stretta collaborazione per le nostre attività sanitarie nel paese. Abbiamo trattato centinaia di casi sia in Italia che in Libia, sia di feriti che di pazienti affetti da patologie oncologiche. Nel 2019 il policlinico Di Liegro, dove rivesto il ruolo di direttore del reparto di chirurgia dallo stesso anno, ha messo a disposizione un reparto dedicato ai feriti di guerra, in un anno ne abbiamo ricoverati circa 200»

Il caso clinico e il doppio by pass all'intestino

Come scrive il Journal of Surgery, il caso del paziente di 27 anni con doppia fistola biliare che interessava sia il lobo destro che il lobo sinistro del fegato a seguito di una ferita da arma da fuoco è stato analizzato con attenzione dall'equipe italiana. «Durante una battaglia militare in Libia, il paziente aveva ricevuto una ferita da arma da fuoco al lobo sinistro del fegato.

Il paziente aveva subito un primo intervento chirurgico in emergenza per la ferita al fegato due anni prima nel corso di tale intervento veniva inserita una protesi nella via biliare. Tale protesi rimasta in sede per due anni  - viene citato nell'articolo del Journal of Surgery - provocava una perforazione del coledoco e ripetuti episodi di colangite che comportavano una chiusura completa delle vie biliari. A seguito della impossibilità della bile di defluire attraverso le vie biliari si formavano due fistole bilio cutanee sul lobo di destra e sul lobo di sinistra del fegato con fuoriuscita della bile esternamente da oltre un anno dalla parete addominale. A causa di un progressivo ittero ostruttivo e del peggioramento del quadro clinico, il paziente è stato sottoposto a ERCP con asportazione della protesi biliare. La colangiografia ERCP ha confermato una ostruzione completa delle vie biliari intra-extra-epatiche, pertanto, il paziente è stato sottoposto dalla equipe italo – libica nel mese di dicembre 2022 ad un intervento chirurgico d'urgenza consistente in una derivazione esterna mediante allargamento di una delle fistole biliari e posizionamento di un drenaggio sub-epatico. Tre mesi dopo il paziente è stato sottoposto ad un secondo intervento chirurgico consistente in una doppia fistulo-digiunostomia tra i tratti fistolosi del parenchima epatico di entrambi i lobi e con un’ansa intestinale digiunale secondo la tecnica Roux- en-Y. L’intervento ha avuto un decorso post- operatorio regolare e da una completa guarigione del paziente». Lo staff medico che ha effettuato l’intervento: Dott. Massimiliano Iannuzzi Mungo Chirurgo Generale, Il Dr. Giovanni Viceconte endoscopista ed i chirurghi libici Dr. Rabee Lutffi Alalem e dottoressa Sondos Bashir Durdor.

 

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