La vacanza in Toscana è digital detox: il turismo orientato al benessere mentale

Tapinassi, dirigente della promozione: «Si viaggia anche per ritrovare noi stessi». Ad Arezzo una scatola per gli ospiti con clessidra, guide e mappe di carta

La vacanza in Toscana è digital detox: il turismo orientato al benessere mentale
di Stefano Ardito
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Giovedì 12 Ottobre 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 07:04

La ricetta del benessere può essere molto semplice.

Nell’ufficio turistico di Arezzo, da qualche mese, si può acquistare per 15 euro la scatola “Digital Detox”. Al suo interno una mappa del centro storico, una guida illustrata, delle matite colorate e un binocolo aiutano il visitatore a orientarsi senza dover utilizzare uno smartphone tra gli affreschi di Piero della Francesca, il crocifisso ligneo di Cimabue, le piazze medievali e le altre meraviglie della città. Completa il kit una clessidra, a ricordarci che il tempo è un bene prezioso. Sembra uno scherzo, e forse in parte lo è. Ma è anche il segnale che la Toscana, una delle mete turistiche più famose nel mondo, ha iniziato a prendere sul serio il turismo legato al Mental Wellness, al benessere dello spirito e del corpo, che si sta rapidamente diffondendo in Europa, in America e in Asia. Secondo l’autorevole Global Wellness Institute, entro il 2025 l’economia del benessere crescerà del 9,9% all’anno, fino a raggiungere un budget complessivo di 5.500 miliardi di euro. Entro il 2025 il settore dovrebbe crescere del 21%. Non si tratta soltanto di turismo, perché molte aziende in tutto il mondo hanno iniziato a stanziare somme importanti per il benessere dei loro dipendenti.

LA TENDENZA

I viaggi dedicati alla Wellness mentale crescono più velocemente del resto del settore. E il 70% degli intervistati ha in progetto, per il prossimo futuro, una vacanza capace di far stare meglio. Aiutano a raggiungere lo scopo vivere per qualche giorno nella natura, prendersi cura di sé, fare attenzione all’ambiente, disconnettersi da smartphone e computer come suggerisce la scatola “Digital Detox” di Arezzo. È fondamentale anche dormire bene, visto che oltre 12 milioni di italiani soffrono di disturbi del sonno. «Non si viaggia solo per scoprire luoghi nuovi o incontrare culture diverse, ma anche per ritrovare noi stessi» spiega Francesco Tapinassi, direttore dell’Agenzia di Promozione Turistica della Toscana. «La nostra è una terra antropizzata, trasformata dall’uomo, ma dove lo sviluppo non ha cancellato l’equilibrio.

Di questo i visitatori si accorgono. Nel nostro lavoro di promozione abbiamo spostato l’accento dalla bellezza del territorio, che ovviamente rimane, alle sensazioni che essa provoca in chi arriva. La Toscana è capace di far stare bene le persone».

L’EVOLUZIONE

«Una volta il concetto di benessere era quasi esclusivamente legato alla salute fisica. Oggi si parla di benessere mentale, emotivo, digitale e spirituale. Possiamo scegliere tra ritiri di yoga e meditazione, resort di benessere, crociere dedicate e altro ancora. Tutte queste dimensioni possono convergere nell’esperienza del viaggio» aggiunge Alessio Carciofi, consulente della Regione Toscana, tra i massimi esperti italiani della materia, che è stato relatore al World Happiness Summit dello scorso marzo a Como. Nello stesso evento, l’economista inglese Richard Layard ha proposto un “Wellbeing Manifesto”, un sistema di regole e idee utili a garantire una vita felice. Le prime iniziative, in Toscana, sono state rivolte a chi lavora nel turismo, dal personale degli uffici di informazione turistica locali fino ai tour-operator, alle guide, agli albergatori e ai titolari di bed & breakfast e di altre strutture ricettive. «L’obiettivo del progetto – si legge nei documenti – è rendere il benessere parte integrante dell’intera filiera turistica». In questi giorni, con il coordinamento di Alessio Carciofi, iniziano nuovi corsi di formazione e incontri professionali sul territorio.

LA FORMAZIONE

L’obiettivo è consentire a chi lo desidera di migliorare la propria offerta nel settore del benessere, e di aiutare la Toscana a diventare sempre più una “destinazione empatica”, sensibile alle esigenze dei visitatori. Alla fine del percorso, com’è ovvio, sono le persone che scelgono di passare qualche giorno della loro vita in Toscana. Si punta a costruire esperienze capaci di avere un impatto duraturo sulla qualità della vita, sulla salute e sul benessere complessivo delle persone. È un approccio che migliora l’esperienza dei viaggiatori, e che può avere un impatto positivo sul settore turistico e sull’intera comunità locale. Lo dimostrano i due slogan della nuova campagna promozionale. “In un viaggio in Toscana, la meta sei tu”. E ancora: “Vieni a incontrarti in Toscana”. 

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