Esattamente come un fiore, la nostra pelle sboccia in primavera.
Ma affinché il fiore sia fresco, luminoso a lungo, è necessaria un’adeguata preparazione che, in questo periodo di ultimi freddi, deve intensificarsi. Arrivare alla bella stagione con una cute bella e sana è semplice, se si rispetta una serie di regole dettate dagli esperti: le parole d’ordine sono detersione, idratazione, alimentazione e screening medico. «In previsione della stagione primaverile - spiega Norma Cameli, responsabile Dermatologia Correttiva e Rigenerativa dell’Istituto Dermatologico San Gallicano - IRCCS di Roma - è consigliabile innanzitutto ricorrere all’utilizzo di prodotti che preparino la pelle a rispondere in maniera ottimale all’imminente azione del sole. I momenti fondamentali della routine dermocosmetologica rimangono la corretta e puntuale detersione, mattina e sera, e un’idonea idratazione in base all’età, al fototipo e allo stile di vita. Ma d’ora in avanti è bene riservare alla sola notte l’impiego di creme contenenti principi attivi come acido glicolico o retinolo anti-invecchiamento. Questo per evitare che possano interagire con i primi raggi solari». Di giorno, largo alla leggerezza: sieri, emulsioni, creme con acido ialuronico, ceramidi e antiossidanti «che facciano da scudo allo smog e agli altri fattori esterni (sole, sbalzi di temperatura, pollini), che nella bella stagione si amplificano e sono più incisivi sulla nostra pelle». Quanto al filtro solare, «se facciamo una vita normale, senza molto esporci ai raggi - assicura Cameli - è sufficiente un SPF 20, per poi passare al 50 fra qualche settimana. Se si hanno problematiche particolari come vitiligine, acne, rosacea o psoriasi, scegliere filtri solari appositamente studiati per questo tipo di patologie, ormai presenti numerosi sul mercato».
Il secondo pilastro riguarda l’alimentazione: «È davvero utile per la nostra pelle - prosegue la dermatologa - assumere cibi ricchi di sostanze con azione antiossidante, come vitamina C, vitamina E (ne sono ricchi gli agrumi, gli oli di girasole e di oliva) e licopene (presente nel pomodoro), o anche ricchi di carotenoidi (abbondanti nei frutti rossi e arancioni), di coenzima Q10 (in sardine, salmone, broccoli e spinaci) e luteina (cavoli, spinaci, tuorlo d’uovo). Un buon apporto di tutti questi micronutrienti aumenta infatti le capacità della cute di difendersi dai raggi UV, contribuisce al mantenimento della sua salute e del suo aspetto sano». Buona idea soprattutto in questi mesi quella di «ricorrere a un periodo di utilizzo di integratori che contengano questi stessi principi, per aiutare l’organismo ad assumerne le giuste quantità». Arriviamo al capitolo screening: «Il controllo dei nevi - consiglia Cameli - va effettuato proprio in questa stagione, prima dell’esposizione solare, quando la pelle non è ancora abbronzata.
Ottimo questo momento dell’anno anche per eseguire un trattamento laser contro le macchie, uno scrub profondo della pelle del viso o anche un peeling: «Ancora non c’è una vera e propria esposizione al sole, nemmeno quella tipica del weekend “mordi e fuggi” - sottolinea Cameli - per questo, adesso, il peeling rappresenta un ottimo metodo per preparare la pelle al sole, eliminare lo spessore accumulato e la secchezza dell’inverno. Consiste nell’applicazione di varie sostanze, singole o in un mix, che inducono una distruzione controllata degli strati cutanei, riducendo l’infiammazione e dando impulso alla formazione di nuovo collagene: è in pratica uno strumento di medicina rigenerativa molto maneggevole ed efficace. Dobbiamo rivolgerci a un dermatologo se vogliamo un risultato controllato e profondo: solo un medico può infatti effettuare peeling con sostanze come acido glicolico, acido piruvico, acido salicilico, acido tricloroacetico, acido mandelico e antiossidanti. Anche nel caso del laser anti-macchie, è uno specialista che dovrebbe valutare che tipo di macchia si ha davanti (melasma, lentigo, vitiligine, macchia post-infiammatoria o macchia sospetta) e quale macchinario rappresenta la scelta migliore per trattarla».
La dermatologa sconsiglia infine di ricorrere a rimedi fai-da-te, come le maschere per il viso create con ingredienti che si hanno in casa, sulla base di ricette trovate su internet: «Mai applicarle su stati infiammatori della cute, perché essendo prodotti che non hanno passato controlli di sicurezza, non possiamo sapere se siano contaminati o possano contenere residui di agro-farmaci. Inoltre, questi rimedi spesso non hanno alcuna efficacia perché caratterizzati da una scarsa penetrabilità, non contenendo “veicoli” tipo liposomi o nanosomi che possano favorire l’introduzione di principi attivi attraverso la barriera epidermica».
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