Congiuntivite, attenzione al vento e alle ore più calde

Per il trattamento collori a base di antistaminici

Congiuntivite, attenzione al vento e alle ore più calde
di Maria Rita Montebelli
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Giovedì 13 Aprile 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 07:44

La congiuntivite allergica (“occhi rossi”) è la risposta della congiuntiva (la sottile membrana mucosa che riveste la superficie anteriore dell’occhio – ad eccezione della cornea - e l’interno delle palpebre) ad un allergene, cioè ad una sostanza che l’organismo individua come “nemica”.

È un disturbo molto comune in primavera, soprattutto nelle giornate ventose e con l’aria satura di pollini. Ed è spesso associato a disturbi delle prime vie aeree come la rinite allergica (il cosiddetto “raffreddore da fieno”) e in questo caso si parla di rino-congiuntivite. A differenza delle congiuntiviti batteriche o virali, non è contagiosa. Chi ne soffre presenta occhi rossi e lacrimanti, palpebre gonfie e prurito intenso. La diagnosi di questa condizione è semplice; l’oculista si basa sui sintomi e sui segni presentati dal paziente.

Il sintomo guida, quello più caratteristico, è il prurito agli occhi (soprattutto i più piccoli se li stropicciano in continuazione). Quasi sempre sono interessati tutti e due gli occhi.

IL TRATTAMENTO

 Per il trattamento, una volta fatta la diagnosi, si ricorre a colliri da automedicazione contenenti antistaminici (tonzilamina, feniramina) e decongestionanti (es. nafazolina, tetrizolina). In caso di mancata risposta l’oculista può prescrivere colliri con antagonisti dei recettori H1 dell’istamina di seconda generazione. Nei pazienti che presentano anche una grave rinite allergica si può ricorrere agli antistaminici in compresse (cetirizina, loratidina, levocetirizina). Può inoltre dare sollievo, anche se solo temporaneo, mettere delle lacrime artificiali per diluire gli allergeni e applicare sugli occhi delle compresse fredde o ghiaccio. Molto importante è la prevenzione, evitare di esporsi agli allergeni, niente uscite nelle giornate ventose e nelle ore centrali della giornata (a più alta concentrazione di pollini); aiuta anche fare una doccia prima di andare a letto e lavare di frequente i vestiti. Nei casi più impegnativi, oltre all’oculista è bene consultare l’allergologo. 

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