Cibi industriali o fatti in casa? Per Fido & Co. porzioni ad hoc

Il veterinario Luca Mancini: «Vanno bene entrambi ma importante avere un piano nutrizionale»

Cibi industriali o fatti in casa? Per Fido & Co. porzioni ad hoc
di Maria Serena Patriarca
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Giovedì 16 Maggio 2024, 06:45 - Ultimo aggiornamento: 07:39

Pet food industriale vs cibo casalingo per i nostri amici a quattro zampe: un dilemma da chiarire, tanto che nel mondo anglosassone spopolano, anche sui social network, i pet nutritionist, specialisti nel dispensare consigli su come alimentare in maniera ottimale cani, gatti e altri animali domestici.


Fra gli esperti food influencer a livello internazionale nel comparto del pet food spiccano Kelsey Hansen, che consiglia i suoi follower su Instagram in merito a diete vegetariane o raw (a base di cibi crudi), e Cam Wimble, considerato il “guru” fra i dog nutritionist, paladino della cucina casalinga per gli amici pelosi, tanto da essere autore del best seller The ultimate homemade dog and puppy food Recipe Book, che raccoglie tutte le novità in fatto di ricette fatte in casa per cani adulti e cuccioli.
«In linea di massima vanno bene sia l’alimentazione preparata in casa sia il cibo industriale – commenta Luca Mancini, medico veterinario – ma è molto importante, prima di avviare un piano nutrizionale per il proprio pet, consultare un veterinario esperto in nutrizione animale, per creare un programma bilanciato che tenga conto, per esempio, di eventuali patologie o intolleranze».


LE DIFFERENZE

Sul fronte dei cibi industriali, precisa l’esperto, è fondamentale investire in alimenti realizzati con materie prime di qualità, perché anche nel comparto del pet food esiste il cosiddetto junk food. Il cibo acquistato nei negozi per animali può risultare molto utile specialmente in viaggio, come in occasione delle partenze estive.
Nella routine quotidiana, quando possibile, via libera anche agli alimenti preparati in casa, purché rispettino proporzioni bilanciate dei nutrienti. Come sottolinea il dottor Mancini, per il gatto l’alimentazione, in linea generale, «dovrebbe prevedere all’incirca un 50 per cento di cibo umido e un 50 per cento di secco, mentre per il cane la percentuale di cibo secco può salire anche all’80 per cento». 
Un semplice piatto base da preparare in casa, che potrebbe rappresentare un cibo bilanciato per i cani, è costituito da riso in bianco (senza intingoli né spezie), carne magra tagliata minuziosamente e carote bollite spezzettate: questa combinazione è un buon abbinamento di carboidrati, proteine e vitamine. Nei gatti si può adottare lo stesso criterio, prediligendo però la quota proteica di carne magra e limitando riso e verdure. L’importante, sottolinea il veterinario, «è non dare mai al cane o al gatto i nostri avanzi di cibo», perché si rischierebbe di compromettere la loro salute.

Enrica Mazzoni è veterinaria specializzata in nutrizione e diete per gli animali, e sottolinea l’importanza di adeguare la dieta all’età dell’animale stesso, per calibrarne il fabbisogno energetico. «Attenzione al cibo industriale umido per i gatti — avverte la dottoressa Mazzoni — perché talvolta si tratta di un mangime complementare, quindi non completo di tutti i nutrienti», che vanno integrati diversamente. Bando al fai da te, dunque: meglio sempre consultarsi con un esperto.

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