Nutraceutica, viaggio nello stabilimento delle compresse campane. Dalla mela annurca al vino Aglianico, gli ingredienti per stare bene

Nella base operativa dell’Inventia biotech del professor Novellino: i nostri prodotti abbassano il colesterolo o riducono il metabolita Tmao

Nutraceutica, viaggio nello stabilimento delle compresse campane. Dalla mela annurca al vino Aglianico, gli ingredienti per stare bene
di Maria Pirro
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Giovedì 16 Maggio 2024, 07:20 - Ultimo aggiornamento: 07:35

Dalla scrivania squadrata dell'ufficio al pianterreno sulla Statale Sannitica, chilometro 20.700, il professor Ettore Novellino controlla con lo sguardo l'intero laboratorio di nutraceutica, i suoi macchinari, le sue piantine sistemate sotto una lampada, i suoi tanti computer, le sue pillole appena confezionate.

Poi si avvicina allo scaffale con i prodotti già brevettati, una quindicina: «Gli integratori alimentari per il colesterolo, con una formula naturale alla mela annurca campana Igp, sono stati i primi mandati in produzione. Portando avanti lo studio, abbiamo scoperto che gli stessi principi attivi contrastano anche la caduta dei capelli, ne promuovono la crescita e la pigmentazione, e abbiamo pensato di ideare un’altra linea innovativa, nel settore della cosmetica».
Così l'ex direttore del dipartimento di Farmacia della Federico II, nell'anno della pensione, uno dopo l'emergenza Covid, ha investito la liquidazione per acquisire questi locali tra Caserta e Benevento, crocevia tra passato e futuro, dando una base operativa al suo centro di ricerca, Inventia biotech, in modo da portare avanti le sperimentazioni, senza doversi fermare per limiti di età, i 70 ben portati. Da qui le confezioni, con il marchio commerciale Ngn, partono alla conquista dei mercati in Italia, ma anche nel resto d'Europa fino al Giappone: il business vale due milioni ed è in forte espansione. 

Ettore Novellino, ora docente alla Cattolica di Roma, con  Gian Carlo Tenore, ordinario di Chimica degli Alimenti alla Federico II 


GLI OBIETTIVI

In estate il docente delle 850 pubblicazioni scientifiche e delle 30.515 citazioni, che oggi insegna Chimica farmaceutica alla Cattolica di Roma, si prepara a presentare il supervino, un Aglianico arricchito con il taurisolo estratto dalle vinacce purificate. «Si è rivelato efficace nel ridurre i livelli plasmatici di un particolare metabolita chiamato Tmao che, oltre la soglia di guardia, causa problemi cardiovascolari» dice soddisfatto, mentre i suoi collaboratori continuano a esaminare le proprietà di diverse materie prime, dal pomodoro datterino ai ravanelli e alle ortiche, con l'obiettivo di mettere a punto nuove formule, originali, con effetti positivi per la salute, utili nella prevenzione, cioè quando non c'è ancora bisogno di terapie per le malattie croniche, e si può evitare il ricorso ai medicinali. «Le peschiole, ad esempio, sono fonte preziosa di acido abscissico con attività antidiabetica e capaci di ridurre il grasso viscerale tipico dell’età matura» spiega. Far abbassare i livelli di colesterolo totale e di colesterolo Ldl, e nel contempo alzare i livelli di colesterolo Hdl, misurabili con un semplice prelievo di sangue, significa invece diminuire il rischio di ictus e infarto. «Un risultato importante, che si dovrebbe ottenere con una dieta equilibrata, evitando fumo e alcol e una vita sedentaria – puntualizza Novellino – Ma quanti, nel quotidiano, sono pronti o riescono a correggere le cattive abitudini?».
Chi non ce la fa, può tentare di “aggiustare” i valori con le compresse di nutraceutici che comunque dovrebbero essere sempre assunte dopo aver consultato un medico di fiducia e, al più, possono risultare inefficaci: mai tossiche. «Non hanno effetti collaterali o strani nemmeno per le cavie, come invece accade ad Alessandro Siani nel Principe abusivo. Il motivo? Da noi tutte le pillole vengono testate come fossero farmaci veri e propri, coinvolgendo almeno 250 pazienti per volta, monitorati ogni mese e a distanza di un anno: componenti e dosi somministrate sono approvate dai comitati etici delle Università che collaborano con noi».


LA SPERIMENTAZIONE


Ogni studio dura almeno un biennio. Si comincia dall’analisi dei prodotti liofilizzati, eliminando cioè l'acqua da frutta e verdura. «Utilizziamo gli scarti delle eccellenze del territorio e, da poco, i germogli ottenuti con semi coltivati proprio qui, in piccole serre di laboratorio» interviene Gian Carlo Tenore, ordinario di Chimica degli alimenti alla Federico II, con Novellino nella “top five” mondiale degli autori scientifici nel settore della nutraceutica, in base alla classifica di Current research in nutrition and food science elaborata considerando 16.030 pubblicazioni del settore tra il 1993 e il 2023. Al suo fianco la tesista Martina Costanzo, 25 anni, mostra la fase successiva della ricerca che permette di individuare i singoli componenti presenti negli alimenti. «Subito dopo, si passa alla valutazione dei potenziali benefici che variano in base alla qualità e alla concentrazione dei principi attivi opportunamente trattati», chiarisce Elisabetta Schiano, 28 anni e un dottorato in Nutraceutica.
Fabrizia Guerra, 34 anni, farmacista e amministratore delegato di Ngn, aggiunge: «Per tutti i nuovi fitocomplessi eseguiamo cromatografia liquida e spettrometria di massa e, in parallelo, realizziamo un'altra indagine con uno strumento che simula la digestione umana e il processo di fermentazione nel colon, incrociando i vari dati».
«Quindi, prepariamo le pillole per i trial clinici» subentra nella spiegazione Fortuna Iannuzzo, dottorata in Scienze del farmaco, 29 anni.

Intorno, giovani delle Università di Chieti, Vanvitelli e la Sapienza. E, dietro l'angolo, due aziende impegnate nella produzione:  300mila confezioni quest'anno.

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