Marò, Renzi rivendica il successo diplomatico

di Marco Conti
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Giovedì 26 Maggio 2016, 11:34
«Bentornato, sarai con noi a Roma il 2 giugno». Dal Giappone Matteo Renzi saluta e si informa sul rientro dell'ultimo marò bloccato in India. La corte suprema indiana ha dato finalmente corso alla decisione presa dall'arbitrato internazionale e Salvatore Girone è pronto a rientrare in Italia e, a pochi giorni dalle elezioni amministrative, salire sul palco della sfilata del 2 giugno in via dei Fori Imperiali.

Ma quanto vale elettoralmente il rientro del marò e la chiusura, dopo quattro anni, della vicenda? Difficile quantificarlo anche se sul rientro del fuciliere di marina non solo il governo ci ha messo il cappello rivendicando il successo diplomatico. Anche Fratelli d'Italia con Giorgia Meloni, candidata a Roma, lo ha fatto sottolineando come l'attesa poteva essere molto più breve se si fosse perseguita da subito la strada dell'arbitrato. A seguire più o meno tutte le forze politiche, o quasi. Il cambio di strategia, con il ricorso all'arbitrato internazionale, è sicuramente da attribuire al ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, ma va riconosciuto al centrodestra - e in particolare a Fratelli d'Italia -  il pressing mediatico tenuto costantemente sulla vicenda seppur con qualche scivolatura demagogica.

Ora che anche Girone è a casa, Renzi intende valorizza il successo diplomatico dovuto, a suo dire, al ritrovato ruolo internazionale dell'Italia. Se riuscirà ad ottenere verità anche sul caso Regeni sarà difficile dargli torto.



 
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