Casaleggio jr blinda Virginia: ora tutti a lavorare per lei

Casaleggio jr blinda Virginia: ora tutti a lavorare per lei
di Stefania Piras
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Martedì 21 Giugno 2016, 09:29
ROMA Il day after è quello della gioia sì, ma anche delle riflessioni a bocce ferme. Quando i vertici del M5S arrivano al Teatro Flaiano, prenotato appositamente da Beppe Grillo, vengono da una giornata di incontri e progetti a lungo termine. Davide Casaleggio sembrava a una qualunque trasferta di lavoro. E' rimasto in albergo tutto il giorno per incontrare lo staff comunicazione al completo, la deputata romana Roberta Lombardi e il senatore calabrese Nicola Morra: due parlamentari fedelissimi, linea ortodossa, con lo spirito del meetup forgiato da almeno dieci anni di militanza attiva.

LE MOSSE
Con loro ha parlato di Rousseau, la piattaforma web immaginata e creata in laboratorio alla Casaleggio Associati. Verranno attivati canali online per la formazione degli attivisti e forum per votare proposte di legge. Formale e schivo, accompagnato da colleghi e collaboratori, Casaleggio jr, ai taccuini si è avvicinato per ricordare il padre e per far capire con la sua presenza che il sogno M5S continua, che soprattutto ora ha i volti e l'infrastruttura necessaria per farlo. Per tutto il resto c'è, di nuovo, Beppe Grillo che per festeggiare si è fatto raggiungere dalla moglie e dai figli.

L'ANNUNCIO
Il comico ai microfoni ha annunciato ufficialmente la campagna per le prossime politiche: «Ora voliamo alto verso il governo nazionale. L'aereo della missione impossibile è decollato e prenderemo quota. Dall'inizio ci hanno sempre detto: E' impossibile che ce la facciate. Ora l'obiettivo è cambiare quota e puntare alla guida dell'Italia». L'obiettivo è far identificare il M5S con una proposta e non con la protesta. E dopo aver conquistato Roma, il sogno diventa possibile. «Siamo sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo scrive Luigi Di Maio che fa un appello ai governi esteri - mi rivolgo alle ambasciate e ai capi di Stato dei Paesi di tutto il mondo, ai giornali stranieri, ai rappresentanti della finanza e dell'economia mondiale: non affidatevi ai giudizi dei nostri oppositori o ai soliti titoloni strumentali, venite a conoscerci di persona, saremo lieti di raccontarvi questa splendida realtà».

La Capitale è diventata da ieri il centro nevralgico del M5S. I parlamentari saranno utilizzati in chiave organizzativa, ma senza attribuire poteri gerarchici troppo evidenti. Il modello è quello dello staff romano a cui è stato esplicitamente chiesto di lavorare in sinergia. «Ed è quello che stiamo facendo in veste di consiglieri risponde l'eurodeputato Fabio Massimo Castaldo - il mio staff a Bruxelles è a disposizione di Virginia Raggi». Castaldo seguirà la partita dei fondi europei, indispensabili per riportare lustro nella Capitale e ha già messo gli occhi sul programma Orizon twenty twenty, un fondo per l'innovazione tecnologica da 78 miliardi di euro. «Roma potrebbe usarli per attivare partenariati con gli enti di ricerca» sottolinea Castaldo. Ma è l'infrastruttura tecnologica che verrà potenziata. Si parla già di delibere di iniziativa popolare, petizioni, e coinvolgimento tecnologico dei cittadini. Tutti cavalli di battagli storici del M5S.

LA RESPONSABILTIÀ
In più però c'è una nuova predisposizione governista, più matura e ponderata. Una responsabilità che «ci porterà a dialogare in modo costruttivo con tutti i livelli politici e istituzionali» dice Castaldo che cita l'Anac ma anche il Governo. Un incontro non è ancora in agenda, «ma non è escluso», fanno sapere. Ma ieri è andata soprattutto in scena la festa del Movimento: trecento invitati, catering e concerto di Giulio Todrani, babbo della cantante Giorgia. All'ingresso del Teatro Flaiano, Beppe Grillo si è presentato con Davide Casaleggio. «Questa - ha detto Luigi Di Maio - non è solo la festa di Virginia Raggi ma di tutto il nostro MoVimento. E' un modo anche per salutarci. Da domani ci sono da governare due grandi città, c'è da preparare la campagna referendaria e quella per andare a governare questo Paese». «Oggi - ha fatto eco Roberto Fico - si è compiuta una rivoluzione: noi governiamo la più grande città d'Italia». Quanto al referendum sulla riforma costituzionale, in particolare, Di Maio ha sottolineato l'opportunità che si discuta nel merito perché «con la personalizzazione si vedono come alle amministrative gli effetti indesiderati».