Roma, tenta la rapina in un negozio e palpeggia la segretaria: «Voleva prendere il telefono poi mi è saltato addosso»

Choc in una agenzia immobiliare di Torpignattara, la donna è sotto choc. Fermato un 36enne peruviano

Roma, tenta la rapina in un negozio e palpeggia la segretaria: «Voleva prendere il telefono poi mi è saltato addosso»
di Alessia Marani
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Mercoledì 22 Novembre 2023, 07:12 - Ultimo aggiornamento: 23 Novembre, 08:54

È ancora sotto choc, preferisce non parlare più di tanto, «per fortuna è andata bene e non è successo altro», queste le sue poche parole prima di rimettersi al lavoro e rispondere al telefono a un altro potenziale cliente. Ma la giovane dipendente di un'agenzia immobiliare di via di Torpignattara l'altro giorno, in negozio, si è trovata ad affrontare vis a vis un uomo che prima ha tentato di rapinarla del portafogli e del cellulare e che poi, non contento, le si è avventato addosso palpeggiandola. Solo la prontezza di riflessi della ragazza e l'arrivo in suo soccorso di una collega hanno impedito il peggio, strappandola dalla morsa del delinquente. Ieri la giovane era al suo posto, al lavoro come sempre. L'uomo che l'ha aggredita e molestata, un peruviano di 36 anni, Gustavo P. C., invece è stato arrestato dalla polizia con le pesanti accuse di tentata rapina e violenza sessuale.

IL RAID

Quando intorno a mezzogiorno di lunedì, lo straniero ha varcato la soglia dell'attività commerciale, nonostante l'ora mattutina, era già visibilmente ubriaco. «Urlava e farfugliava cose che nemmeno si capivano e ci minacciava - racconteranno le due commesse agli investigatori del commissariato di Porta Maggiore - all'inizio pensavamo fosse innocuo, invece ha cominciato a inveire e lanciare minacce».

Tutto si consuma in pochi minuti lungo la strada che porta sulla Casilina, a quell'ora molto frequentata. E dove già in passato diversi residenti si erano lamentati per la presenza di numerosi sbandati dediti al consumo di alcol e anche, in alcuni casi, di crack.

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«Gli spacciatori sono appostati all'ombra dell'acquedotto romano nel vicino Parco Sangalli e la strada è diventata un ritrovo di persone che barcollano e da cui preferiamo tenerci lontano», il refrain in quest'angolo di Capitale. A ottobre, in via Filarete, due fidanzatini di 16 anni erano stati aggrediti e picchiati selvaggiamente mentre camminavano per la strada da due tossicodipendenti che avevano provato a strappargli dal collo una catenina d'oro. La coppia aveva resistito al tentato furto, scatenando la reazione dei malviventi che hanno cominciato ad aggredirli con calci e pugni.

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L'ARRIVO DELLA POLIZIA

Lunedì Gustavo P. C. viene visto camminare lungo il marciapiede, straparla ed è nervoso. Poi all'improvviso entra furtivamente nell'agenzia immobiliare. Si avvicina alla scrivania di una di loro, dove in bella vista c'è uno smartphone, poco distante anche la borsa con all'interno il portafogli. Una delle dipendenti se ne accorge e prova a fermarlo e lui va su di giri. «A un certo punto ha iniziato a mettermi le mani dappertutto», il racconto della vittima ai poliziotti. Ma il raid del trentaseienne non era passato inosservato e nel frattempo era stato chiamato il numero unico per le emergenze 112. Quindi in pochi istanti sul posto è piombata una volante della polizia. L'uomo che ha precedenti alle spalle, è stato fermato e immobilizzato. Non ha opposto resistenza.
 

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