Filippo Felici ucciso in strada a Roma, la sera dell’omicidio aveva presentato la fidanzata ai genitori. Il papà: «Era in un giro pericoloso»

Stefano Felici chiede giustizia per il figlio, il pizzaiolo di Cinecittà ucciso a coltellate

Filippo Felici ucciso in strada a Roma. La sera dell’omicidio aveva presentato la fidanzata ai genitori. Il papà: «Era in un giro pericoloso»
di Flaminia Savelli
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Venerdì 28 Ottobre 2022, 08:25 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 21:39

C'è la pista della droga dietro l'omicidio di Filippo Felici, il 24enne ucciso con una coltellata alla schiena davanti casa martedì notte. Un'indagine delicatissima quella degli uomini della Squadra Mobile che stanno ricomponendo la rete di conoscenze, contatti e amicizie del giovane pizzaiolo trovato a terra in una pozza di sangue al civico 11 di via Publio Rutilio Rufo a Cinecittà, quadrante est della Capitale. Sono stati gli agenti dei Falchi a eseguire una prima perquisizione all'alba di mercoledì e a trovare l'ingente quantitativo ben nascosto: sei chili di hashish e mezzo chilo di cocaina.
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«Un ragazzo davvero speciale con grandi ambizioni. Ma si è dovuto scontrare con la realtà. Quando ti ammazzano un figlio così, con una coltellata alla schiena, purtroppo non c'è nulla da aggiungere» dice travolto dal dolore papà Stefano con gli occhi carichi di lacrime. Insieme ai due fratelli di Filippo e alla mamma, mostra una lettera aperta appena scritta: «Crediamo nello Stato e nella legalità» si legge: «Abbiamo fiducia nella giustizia umana e siamo certi della divina».

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Una famiglia distinta e senza ombre finita all'improvviso in un incubo.

Mentre gli investigatori vanno avanti con l'inchiesta. La sera del delitto il giovane aveva organizzato la cena a casa con la famiglia per presentare la nuova fidanzata: «Una serata tranquilla, ero così felice che ci avesse presentato questa ragazza così per bene - racconta papà Stefano - noi siamo andati a letto, in piena notte è andato a portare fuori il cane e non è più tornato». Un racconto che è stato riferito anche ai poliziotti che hanno eseguito una prima perquisizione nell'abitazione della famiglia dove hanno poi trovato nascosto il grosso quantitativo di droga. L'ipotesi, su cui stanno lavorando gli investigatori, è che il 24enne sia finito in un giro pericoloso forse, senza neanche rendersene conto. Spinto anche dall'ambizione di aprire un ristorante: «Era un pizzaiolo - precisa papà Stefano - in questo periodo non stava lavorando perché si era sottoposto a un intervento chirurgico. Filippo era davvero un bravo ragazzo ma si era circondato da persone e amicizie discutibili. Inseguiva il sogno dei soldi facili e poi è successo quello che è successo». Un primo campanello d'allarme era scattato un anno fa quando, sempre per reati legati alla droga, era stato fermato dalla polizia. Anche questo un elemento al vaglio dei poliziotti: «Non possiamo dire nulla sulle indagini, abbiamo piena fiducia nel lavoro della polizia - ribadisce il signor Felici - posso solo confermare che in casa le discussioni sulle frequentazioni di Filippo c'erano state e che nell'ultima settimana era più nervoso. Lo avevamo notato ma nulla di più».

 


CACCIA AI KILLER
Non c'è solo il contesto in cui si è consumato il delitto: i poliziotti stanno lavorando per risalire all'identità dei due uomini visti da un testimone scappare verso la via Tuscolana. L'ipotesi è che i killer stessero aspettando il giovane pizzaiolo. Anche se, in base a quanto ricostruito fin qui, non è escluso che Filippo avesse dato un appuntamento ai suoi aggressori approfittando dell'uscita serale con il cane. Un incontro che sarebbe degenerato in una lite e quindi con l'uccisione del 24enne che non ha avuto scampo. Quando i medici del 118 sono arrivati sul posto era infatti già deceduto. I primi riscontri medici hanno inoltre confermato che a uccidere il giovane pizzaiolo è stato un fendente che gli investigatori stanno ancora cercando. L'incarico per l'autopsia che verrà eseguita a Tor Vergata, verrà invece conferito il prossimo 31 ottobre.

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