Un debito legato, forse, allo spaccio di stupefacenti. Sarebbe questo il movente che ha scatenato una furiosa lite finita a colpi di machete nel piazzale della stazione della metropolitana Rebibbia. L’aggressore che aveva fatto perdere le tracce ieri è stato identificato e arrestato con l’accusa di tentato omicidio. Così si è chiuso il cerchio su quanto avvenuto la mattina del 13 aprile quando tra i due uomini, uno straniero del Gambia di 34 anni, e un straniero somalo di 38 anni, è scoppiata la violenta lite.
Termini, maxi-rissa tra stranieri con bastoni e bottiglie. Il pretesto: una sigaretta negata
I FATTI
Prima le urla, quindi i calci e i pugni.
LE RICERCHE
Un’indagine complessa per i militari: il 38enne è infatti un senza fissa dimora e per diversi giorni aveva fatto perdere le proprie tracce. I militari hanno però allargato le indagini ascoltando diversi testimoni che avevano assistito alla lite raccogliendo così elementi determinanti per chiudere l’indagine. Determinanti per l’identificazione sono state anche le immagini di video sorveglianza della stazione. Dai fotogrammi hanno disegnato l’identikit dell’aggressore risalendo alla sua identità. Si tratta di un senza fissa dimora da tempo nella Capitale. Da quanto ricostruito, con la vittima condivideva nel periodo precedente all’aggressione, un alloggio di fortuna poco distante dalla stazione di Rebibbia. Tuttavia durante le indagini è emerso che era solito alloggiare anche a Tor de’ Schiavi dove è stato rintracciato e arrestato. Il fermo per tentato omicidio è stato subito convalidato ed è stata applicata la custodia cautelare in carcere.