Cinema America, il debutto a Trastevere è da tutto esaurito

Cinema America, debutto con i vip in piazza a Trastevere
di Marco Pasqua
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Domenica 2 Giugno 2019, 08:59 - Ultimo aggiornamento: 18:13

I più previdenti arrivano due ore prima dell'inizio della proiezione. Già immaginano che il debutto della quinta edizione del Cinema America è da tutto esaurito. E, infatti, quando scorrono i titoli di coda di "Sulla mia pelle", scelto per inaugurare questa nuova stagione di film en plein air, servirebbero due piazze San Cosimato per contenere il pubblico. Esaurite le 500 sedie previste per ogni proiezione ecco tornare i teli da mare, i cartoni, e poi decine di sedie portate via dal balcone o dalla cucina di casa. Alcuni cenano, spuntano teglie di pizza, panini.
 

 

Ci sono i trasteverini, e poi i turisti, i romani in trasferta, che pur di assistere a questa prima sotto al cielo stellato hanno attraversato la città. Per la prima volta non c'è Anna Belloni, professoressa di liceo di latino, che ha seguito i ragazzi dell'America da quando hanno mosso i primi passi, accanto a casa sua, in via Natale del Grande. Non c'è più, aveva 86 anni, e per questo, la quinta edizione delle arene è dedicata a lei. Come è dedicata a Giorgio Torchio, l'esperto del Municipio che ha insegnato a Valerio Carocci, guida dell'associazione Piccolo America, a richiedere le autorizzazioni per l'occupazione di suolo pubblico.
A San Cosimato c'è il calore di un rione che aspetta, ogni anno, di vedere trasformata questa piazza in un salotto aperto a tutti, dove si ride, si piange, si scherza. Qui sono nati amori, davanti al maxi-schermo dove scorrono sogni, ma anche storie drammatiche. Come quella di Stefano Cucchi, introdotta, ieri, dal regista, Alessio Cremonini, dalla produttrice Olivia Musini, e dai protagonisti, Jasmine Trinca e Alessandro Borghi (per lui un boato, quando sale sul palco). E' un cinema che incontra la gente, fisicamente. Non ci sono barriere, posti riservati, buttafuori. Borghi saluta, sorride, si presta per decine di selfie, risponde alle domande. «Questi ragazzi hanno fatto qualcosa che nessun adulto è riuscito ancora a realizzare», commenta il regista. «Venivo qui con mia figlia, ora è un onore presentare questo film», aggiunge.

«Questa piazza mi ricorda tante cose - ha esordito Borghi - Sono stato qui per "Amore tossico" e per "Non essere cattivo", e ora mi emoziono ancora nel vedere la mia Roma». «In questo anno non eravamo certi di poter tornare in piazza - ha detto Carocci, che quest'anno ha dato lavoro a 40 ragazzi e ragazze - perché una parte dell'industria cinematografica ha pensato che fosse svilente proiettare film gratuitamente. Ma questo cinema rappresenta la possibilità di riconsiderare le proiezioni». Applausi, commozione, chi passa non può fare a meno di osservare e rimanere stregato di fronte a questo atto d'amore plateale per il cinema. «Abbiamo deciso di aprire con questo film - ha sottolineato Carocci - perché ha la capacità di parlare a tutti, come il Cinema America».

(foto con drone Aron Vinci MvFlyingCameras)

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