Questi racconti però contrastano con quanto riferisce Poste Italiane. La società ci assicura che negli ultimi anni il numero di buche delle lettere a Roma non è diminuito, al massimo ne sono state soppresse quattro o cinque per motivi particolari. Sebbene i volumi di corrispondenza spedita si siano praticamente dimezzati, il parco delle cassette postali in città è rimasto lo stesso di prima e supera i 1.400 punti di raccolta. Insomma anche in questo campo c'è una divergenza tra le buche delle lettere reali e quelle percepite, come per la temperatura atmosferica o l'inflazione. Azzardiamo un'ipotetica spiegazione: un tempo, quando tutti spedivano almeno una cartolina ogni tanto, tutti sapevano dove si trovava la cassetta più vicina a casa; ora non più e bisogna mettersi a cercarla. Un po' come quando restiamo senza telefonino e ci accorgiamo di non ricordare più neanche un numero a memoria.
pietro.piovani@ilmessaggero.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA