e scatta la polemica.
Poi andiamo all'estero e “che bello
supermercati aperti pure di notte!”
@tede13
In strada c'e la pace della notte, una macchina ogni tanto scuote il silenzio. Le case sono spente, la luna addolcisce la città addormentata, i gatti si cercano. É l'ora di fare la spesa. Nei supermercati che non prendono sonno, aperti sempre, ormai ce ne sono un po', dalla Cassia alla Casilina, dai Parioli ai Colli Portuensi. Tutti a letto e alcuni, ancora pochi, a spingere il carrello, come a New York o in altri capitali dove lo shopping è no-stop. Vediamo chi sono i nottambuli tra gli scaffali.
Al supermercato di via dei Prati Fiscali una giovane coppia discute di melanzane (meglio quelle tonde o quelle lunghe?) al reparto di frutta e verdura, impossibile non sentirli. Un ragazzo in calzoncini sceglie gli affettati, a quest'ora si possono comprare solo quelli già confezionati, un filippino cerca birra e patatine, un signore sulla cinquantina apre i frigoriferi dei surgelati. Una sola cassa aperta, il vigilante lì accanto a sorvegliare. «C'è sempre più gente, le persone cominciano a scoprire questa comodità», il cassiere passa sotto il lettore ottico la spesa di una coppia di mezza età.
Settantadue euro di scontrino, a mezzanotte come a mezzogiorno il carrello è pieno. Ma come è bello andare in giro nel supermercato silenzioso. Non c’è la frenesia delle altre ore, nessuno spinge e chiede di passare, niente fila per pagare. «L’unico problema è che bisogna soffrire d’insonnia», scherza il cassiere. Un timido passo verso la modernità, la città più aperta e facile. La notte appartiene agli amanti, cantava Patti Smith, adesso anche ai detersivi.
maria.lombardi@ilmessaggero.it