I figli e la morte, l’amore splendida ingiustizia Video

I figli e la morte, l’amore splendida ingiustizia Video
di Davide Desario
2 Minuti di Lettura
Martedì 14 Giugno 2016, 00:01 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 06:55
Oggi ricorre il 4° anno dalla morte
di Chiara Corbella #Petrillo,
una storia che va al cuore.
La conosci?

@alecristofa


È giusto che io sia vedovo? È giusto che mio figlio Francesco non abbia la mamma? No, non è giusto. Ma questo è l’amore, una meravigliosa ingiustizia. Sono le parole di Enrico Petrillo, romano di 38 anni. Le ha pronunciate domenica in piazza San Pietro davanti a una folla silenziosa. Domenica era la vigilia dell’anniversario della morte di sua moglie, Chiara Corbella. La loro è una storia di amore e di meravigliosa ingiustizia. Si sono conosciuti nel 2008 a Medjugorje. Si sono sposati e dopo pochi mesi Chiara è restata incinta di Maria. Una notizia fantastica subito rovinata dai primi esami medici: la bimba ha una malformazione che non le permetterà di vivere. Ma Enrico e Chiara l’hanno accolta comunque e accompagnata nella nascita terrena e, dopo 30 minuti, come dicono i loro amici «alla nascita in cielo».



Qualche mese dopo Chiara resta ancora incinta: un maschietto di nome Davide. Ma le analisi sono di nuovo pessime: un’altra malformazione incompatibile con la vita. Davide è nato e morto poco dopo. Chiara e Enrico non si sono dati per vinti. Ed ecco una nuova gravidanza: il nome prescelto Francesco. Gli esami dicono che il piccolo cresce forte e sano. Ma al quinto mese è Chiara ad ammalarsi: un carcinoma. Insieme hanno deciso di portare avanti la gravidanza mettendo a rischio la vita della madre. Chiara, infatti, solo dopo il parto si è sottoposta a un intervento e poi ai successivi cicli di chemioterapia. Ma non ce l’ha fatta. È giusto? Ma come dice Enrico è amore.

davide.desario@ilmessaggero.it


 
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