L’inciviltà delle catene ai cani, se non basta neanche la legge

L’inciviltà delle catene ai cani, se non basta neanche la legge
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Martedì 1 Febbraio 2022, 01:26

La legge c’è. Chiara. Ma molti fingono di non conoscerla, sperando magari di eludere i controlli, condotti – troppo spesso – solo dalle guardie zoofile, quando servirebbe la collaborazione di tutte le forze di polizia. Parliamo del divieto, introdotto ufficialmente dal Consiglio Regionale del Lazio ad agosto 2021, di detenere a catena i cani e gli altri animali d’affezione. Da allora, l’Oipa, in particolar modo il nucleo delle guardie zoofile, ha intensificato i controlli, lanciando l’operazione “Unchain” (liberazione dalle catene).

L’ultimo caso, l’altro giorno, ai Castelli romani, dove un cane era stato legato insieme ai suoi 9 cuccioli.

Le scuse addotte dai proprietari degli animali sono sempre le stesse: il cane scappa, legato per pochi minuti, etc. Giustificazioni che, ovviamente, non servono ad evitare la multa.

Dopo aver ascoltato le varie scuse, infatti, la conclusione è sempre la stessa: ovvero i trasgressori ricevono un verbale di sanzione da euro 500 a euro 2500, se il pagamento avviene entro i 60 giorni dalla contestazione possono cavarsela con 833 euro, ovviamente per ogni animale legato. “chi detiene un cane a catena non ha giustificazioni, se non può farne a meno, evidentemente non può detenere cani”, lo dice Claudio Locuratolo Coordinatore delle Guarie Zoofile Oipa.
marco.pasqua@ilmessaggero.it

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