Fatti gli affari tuoi, triste regola per sopravvivere

di Raffaella Troili
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Mercoledì 21 Settembre 2016, 00:05
Su quel convoglio della metro a Roma il destino ha fatto incontrare, due delinquenti, un eroe e l’indifferenza o paura quotidiana.
@Stefano5654

Chi non l’ha pensato? C’è anche un detto a Roma. Poteva farsi gli affari suoi, Maurizio, e tornava a casa sano e salvo, ma perché si è andato a immischiare? Meglio infilarsi le cuffiette, fissare il display del cell, tirare dritto, i soprusi e le prepotenze fanno parte del vivere quotidiano, lui solo ancora non lo sapeva. Ma anche doverlo ammettere è già accettare una prepotenza. Eppure, nella metropolitana l’altra domenica non era solo. In realtà non erano in due contro uno. Potevano - avrebbero potuto essere - dieci, venti, cento contro due. Ma la paura ci blocca. Se vuoi dare una mano, se offri un consiglio sei fottuto. E allora come si fa a insegnare ai giovani, nello stesso tempo, rispetto e indifferenza? Potrebbero trovarsi a esser vittime o carnefici, senza capirne la differenza. Il messaggio: fatti gli affari tuoi, abbozza, incassa, tanto in giro sono tutti nervosi e irascibili, va a cozzare con la teoria di valori che uno pensava di dar loro. Forse così camperanno cent’anni sì, ma nel frattempo avranno rinunciato al coraggio, a difendere uno sconosciuto, addirittura un amico, più debole. I super eroi che arrivano a salvarti e fare giustizia a volte non ci sono e loro non lo sanno, lo scopriranno, ma che amarezza. E purtroppo chi non fa finta di nulla è anormale, un marziano sciocco. A volte, nella tempistica forse poco realistica, l’unica soluzione resta la chiamata alle forze dell’ordine, si sta a posto con la coscienza almeno. Intanto la società è in mano ai bulli. E’ meglio farsi i fatti propri, lo sapevamo, ma non è giusto.
raffaella.troili@ilmessaggero.it
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