Cuochi da incubo, è il momento del riscatto

di Maria Lombardi
1 Minuto di Lettura
Giovedì 16 Ottobre 2014, 22:03 - Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre, 00:08
Ops...uno dei due hamburger si è suicidato...

Simona Ruggiero
Dedicato a quelli che creano polpette di gomma buone per il ping pong e polpettoni che si sciolgono al calore; a quelli che «stasera, pizza» ma il forno restituisce un blocco di carbone quindi pizza domani. Dedicato a chi cerca una sega circolare per tagliare la crostata, a chi impazzisce insieme alla maionese, collassa con il soufflé, scuoce gli spaghetti ancora prima di cuocerli e apparecchia la tavola per aprire una scatoletta. Cuochi maldestri anzi maledetti, da incubo, condannati all'ombra e alla vergogna in tutti questi anni, continuamente umiliati dall'estro dei tanti chef televisivi.



Adesso è il momento del riscatto. Non siete soli, ci sono tanti altri negati ai fornelli e fanno gruppo su Facebook, già sono due, «cucinare male», e chi se ne importa. Non è un delitto. Quelli che strapazzano le ricette come le uova, per troppa fantasia e scarsa disciplina, finalmente possono esibire sui social i disastri appena sfornati, fotografarli e riderci su, essere orgogliosi dei propri orrori e suggerire nuovi ingredienti e trovate per cucinare peggio e velocemente. La sofferenza davanti al fuoco va limitata. E allora vai con le orate raggrinzite, le "tristezze al pomodoro" o la carbonara del futuro. Diciamolo: finalmente qualcuno ha il coraggio di ribellarsi alla dittatura del pensiero gastronomicamente corretto e si sottrae alla persecuzione dei maestri di buona cucina. Ecco la foto dell’ultimo pasticcio: «È abbastanza raccapricciante o ve lo faccio anche assaggiare?».

maria.lombardi@ilmessaggero.it