Restituire i documenti: «Un gesto normale»

di Davide Desario
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Martedì 11 Agosto 2015, 00:08 - Ultimo aggiornamento: 14:46
Tra mezzi bloccati, metro che non vanno, degrado, Roma è al capolinea. Vale la pena restare ancora qui.

@GanimedAntonio





Il signor Mauro Ferri scrive al Messaggero e racconta che nei giorni scorsi era alla stazione Castro Pretorio della linea B della metropolitana. Arrivato sulla banchina, mentre attendeva il treno (e di questi tempi a Roma l’attesa non è una cosa di poco conto) ha notato tra i binari direzione stazione Jonio dei documenti. Supponendo che si trattasse di documenti abbandonati dopo uno scippo a qualche malcapitato che purtroppo ha scelto di visitare questa città ormai al degrado o peggio ancora è costretto a viverci, ha avvisato due poliziotti che erano lì, anche loro in attesa, ma sull'altro binario. Ma un addetto di stazione che era dentro un gabbiotto all'ingresso, vicino alle scale mobili, ha detto che non potevano recuperare i documenti per ragioni di sicurezza.

Sono passati dei giorni, tanti, e quei documenti, dice il signor Ferri, sono ancora lì, tra i binari. E così non sapendo più che fare ha deciso di scrivere al quotidiano della Capitale per cercare di restituire i documenti al povero malcapitato. E conclude la sua email scrivendo: «Proviamo a fare un gesto normale». Già, ma in questa città allo sbando, che cos’è più un gesto normale? È normale invitare un turista a non gettare la carta unta della pizza per strada? È normale rifiutarsi di far passare un furbetto alle nostre spalle al tornello della metropolitana? Ditemelo voi che leggete questa rubrica.



davide.desario@ilmessaggero.it