La tela della Raggi con i vertici per il bis. Crimi gela gli onorevoli: no al terzo mandato

La tela della Raggi con i vertici per il bis. Crimi gela gli onorevoli: no al terzo mandato
di Simone Canettieri
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Giovedì 28 Maggio 2020, 08:34 - Ultimo aggiornamento: 15:05

«Voglio vedere Virginia». «Voglio parlare con Dibba». E l'incontro alla fine c'è stato ieri sera, a cena. Appena l'agenda della sindaca di Roma si è incastrata con gli impegni (da futuro bis-papà) dell'ex parlamentare del M5S, da tempo in silenzio dopo una serie di affondi sull'Europa e sul governo.
Da quanto risulta a Il Messaggero, anche Alessandro Di Battista è pronto a sostenere la ricandidatura di Raggi in Campidoglio. La formula usata per comunicare il suo appoggio è stata una foto pubblicata ieri sera a casa di Di Battista: «Una serata con un'amica speciale e coraggiosa». Nell'immagine si vedono l'ex parlamentare, la compagna Sara in dolce attesa, il figlio piccolo e la sindaca.
In questo modo «l'invettivista» metterà fine al chiacchiericcio di chi «lo vedrebbe sindaco di Roma» (tipo il sottosegretario Carlo Sibilia). Una manovra, vista da chi gli sta vicino, per cercare di imbrigliarlo nel totonomi, sapendo che intanto gli altri big del Movimento, tra mille dubbi e frenate, ragionano sulla nuova leadership senza di lui. «Ad Alessandro non passa nemmeno per l'anticamera del cervello l'idea di correre a Roma», dice, infatti, chi lo conosce bene. C'è stato dunque il faccia a faccia tra «Raggi» e «Dibba». Che rientra nella «diplomazia» messa in campo dall'inquilina del Campidoglio. Martedì ha preso un caffè alla Farnesina con Luigi Di Maio: quaranta minuti di chiacchierata, hanno tenuto a specificare i diretti interessati, senza entrare nel merito della ricandidatura. Sarà pure così. Ma di sicuro la sindaca continua la sua road map: costruire un percorso virtuoso con tutte le anime del Movimento, anche se sono distanti tra loro. A lei poco importa.
Ecco per esempio cosa ha detto ieri Di Maio dell'ex gemello Dibba: «Ho simpatia» per Alessandro , è un caro amico, ma non la pensiamo allo stesso modo su tutto».

GLI EX GEMELLI
Una circostanza che c'è da pensare sarà reciproca. E che è la spia del momento di travaglio che vivono i grillini. Ma queste dinamiche, è il ragionamento che invece emerge dal Campidoglio, non interessano alla sindaca. Intenzionata, più che altro, a tessere la sua tela, aspettando di capire come far coincidere l'annuncio della ricandidatura con il voto sulla piattaforma Rousseau. Due partite in un unico campo. E che rischiano di creare ancora più confusione perché c'è chi - come Davide Casaleggio - teme che i dossier Roma e Torino possano servire a scardinare anche la deroga ai due mandati per i parlamentari. Un problema in capo a Vito Crimi, attuale numero uno dei pentastellati. Che ieri ha sgomberato il campo dalle tensioni. Con queste parole: « In merito a Raggi e Appendino serve una riflessione su tema del mandato zero. Dalla nostra regola dei due mandati andrebbero esclusi i sindaci». Credo, ha poi aggiunto l'attuale capo politico del Movimento, «che il mandato zero per loro debba valere. Non è in discussione invece il limite dei due mandati per quanto riguarda i parlamentari».
Il clima dunque è questo e Raggi punta a non rimanere imbrigliata in queste guerre interne, forte, nel bene e nel male, «di un profilo autonomo».
Bell'ambientino. Ancora Luigi Di Maio a proposito del premier Giuseppe Conte: «La sua nomina è stata uno dei grandi meriti del M5S. All'inizio ero molto preoccupato, quando lo abbiamo indicato, ma quella preoccupazione è diventata ammirazione perché ha saputo gestire molto bene quell'incarico, da neofita della politica». Se servisse la traduzione: caro Giuseppi, ricordati che ti ci ho messo io a Palazzo Chigi.
 

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