Roma, addestratore di cani viene licenziato e incendia il centro cinofilo: indagato

In una telefonata intercettata, un uomo parla con Esposito dell'incendio e gli dice: «Io lo so come agite, perché lo so come agite, perché ci siamo conosciuti»

Roma, addestratore di cani viene licenziato e incendia il centro cinofilo: indagato
di Valeria Di Corrado
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Giovedì 23 Marzo 2023, 07:07 - Ultimo aggiornamento: 24 Marzo, 12:06

Si voleva vendicare del fatto che era stato allontanato dal Centro cinofilo "Gli amici di Full e Frida". Sarebbe questo il movente che avrebbe indotto l'addestratore di cani Mirko Esposito a incendiare, con la complicità di Hamza Mortafik, la struttura di Acilia dove i padroni portano i loro indisciplinati amici a quattro zampe. Ieri i carabinieri hanno notificato al romano di 38 anni e al marocchino di 34 anni un'ordinanza cautelare, emessa il 16 marzo dal gip del Tribunale di Roma Emanuela Attura, che dispone per entrambi l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I due indagati sono accusati dalla Procura capitolina dei reati di tentato incendio e di incendio doloso ai danni del centro cinofilo di via Giuseppe Molteni.

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I FATTI
Nel primo episodio, avvenuto la notte tra il 2 e il 3 ottobre 2022, le fiamme, domate dai vigili del fuoco, avevano danneggiato soltanto il vano di accesso e il tendone esterno del centro. Sul posto venne trovata della «diavolina». Nel secondo episodio, risalente alle sera del 18 ottobre, le fiamme danneggiarono la struttura senza, per fortuna, provocare feriti.
I carabinieri della stazione di Acilia, coordinati dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo, hanno iniziato ad analizzare le immagini delle telecamere di videosorveglianza posizionate nelle vie limitrofe, riuscendo ad intercettare una Lancia Y di colore arancione "fluo" dalla quale scendevano due persone incappucciate.

Sei minuti dopo si intravedeva un bagliore, che con il passare del tempo diventava sempre più grande. Dai tabulati telefonici è emerso che in entrambe le occasioni le utenze intestate a Esposito e Mortafik agganciavano le celle di via Molteni 42, gravemente indiziati di essere gli autori del rogo.


LA DENUNCIA
La mattina del 19 ottobre scorso Assuntina Galli, presidente dell'associazione sportiva dilettantistica, ha sporto denuncia. Contestualmente la Galli (detta Susy) ha manifestato i suoi sospetti su Mirko Esposito, che le era stato presentato nel marzo del 2022 dal direttore tecnico nazionale cinofilia dell'Endas (Ente nazionale democratico di azione sociale) allo scopo di fargli tenere un corso di addestratore cinofilo. «Una sera comunicava ai corsisti che la data dell'esame era stata anticipata al mese di luglio 2022, mettendoli così in difficoltà - si legge nell'ordinanza del gip, che ripercorre la denuncia della Galli - Svolte le prove di esame, stilava una graduatoria collocando Esposito al primo posto, senza merito, secondo la querelante». Poiché il 38enne «aveva assunto un atteggiamento provocatorio», la proprietaria del Centro cinofilo gli aveva comunicato «che non era più gradito lì». Poco dopo, lo scorso settembre, la Galli fuoriusciva dall'Endas per entrare a far parte dell'Opes (Organizzazione per l'educazione allo sport), ente riconosciuto dal Coni. La donna, sentita il 15 novembre a sommarie informazioni dai carabinieri, ha spiegato che la sua decisione veniva seguita anche da altri centri cinofili, «così scatenando il risentimento di dell'uomo (non indagato, ndr), che avrebbe minacciato ritorsioni, tra cui la distruzione del campo di addestramento».


LE INTERCETTAZIONI
In una telefonata intercettata, un uomo parla con Esposito dell'incendio e gli dice: «Io lo so come agite, perché lo so come agite, perché ci siamo conosciuti». Lo stesso addestratore, il primo gennaio scorso, passando davanti al suo centro cinofilo commenta: «Ho costruito un impero, mi sono andato a bruciare». Mentre il marocchino Mortafik gli dice: «Prima di arrivare a Dio devo fare un passo e uccidere qualcuno per far vedere chi sono. Se non uccido qualcuno non sono felici loro...».

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