Roma, Stadio Tor di Valle, c'è il sì in giunta ma senza ponte: caos traffico

Roma, Stadio Tor di Valle, c'è il sì in giunta ma senza ponte: caos traffico
di Fabio Rossi
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Sabato 8 Agosto 2020, 10:55 - Ultimo aggiornamento: 12:50

Il primo passo è stato compiuto dalla giunta capitolina, che ieri sera ha approvato l'accordo di programma con Regione e Città Metropolitana e la convenzione urbanistica per il progetto del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle. In attesa del passaggio in consiglio comunale a settembre, in cui la maggioranza targata M5S dovrà affrontare i dubbi e gli imbarazzi che ancora toccano una parte del gruppo pentastellato, l'esecutivo di Virginia Raggi ha quindi deciso di accelerare sulla pratica, non a caso proprio all'indomani dell'annuncio del passaggio di mano della società giallorossa, da James Pallotta a Dan Friedkin, che nelle intenzioni dei promotori dovrebbe andare di pari passo con la vicenda del nuovo impianto: l'operazione ha già richiamato l'interesse dell'immobiliarista ceco Radovan Vitek, pronto a rilevare le società con cui la Roma aveva programmato di costruire lo stadio.

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I NODI
Il via libera della giunta non risolve però i punti critici del progetto, emersi anche nelle ultime relazioni tecniche, nonostante il via libera della due diligence richiesta da Raggi, che in pratica ha dato il nulla osta alla delibera di ieri sera. A partire dalla mobilità: c'è il rischio, hanno scritto gli esperti del Politecnico di Torino, di gravissimi ingorghi. Per tentare di risolverle servono una serie di opere pubbliche che, però, devono essere realizzate contestualmente all'impianto ed essere pronte prima della sua inaugurazione. Opere che chiamano in causa anche altri enti, esterni al Campidoglio: come il Ponte dei Congressi, per il quale si attende l'intervento dallo Stato, e il rifacimento della ferrovia Roma-Lido, di proprietà della Regione. Per sbloccare il primo punto, quindi, la sindaca ha scritto al premier Giuseppe Conte, chiedendo di nominare un commissario per la realizzazione dell'opera, sul modello utilizzato per il nuovo ponte di Genova.

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GLI INTERVENTI
L'altro progetto inserito nella convenzione urbanistica è l'unificazione tra la via del Mare e l'Ostiense, nel tratto di quasi un chilometro che va da Marconi a Tor di Valle: in quest'ultimo caso, però, non è obbligatorio che l'intervento venga ultimato prima dell'apertura dello stadio: se non dovesse essere ultimata la nuova arteria, toccherà alla Roma trovare soluzioni alternative temporanee, come il potenziamento del trasporto pubblico. La convenzione approvata avrà una durata decennale ed entrerà in vigore dopo l'approvazione finale di tutti gli atti nell'ultimo passaggio alla Regione. Dopo il voto in assemblea capitolina, infatti, la procedura prevede che l'intero faldone sia spedito in via Cristoforo Colombo, per completare le procedure di variante urbanistica.

I TEMPI
La speranza dell'amministrazione comunale è di riuscire a chiudere tutto l'iter e avviare i lavori nella prossima primavera, permettendo alla sindaca di porre la prima pietra dello stadio in piena campagna elettorale per il Campidoglio. Prima di sbarcare in aula Giulio Cesare, peraltro, la delibera deve comunque passare al vaglio delle commissioni consiliari competenti (ben cinque) e del Municipio XI, sul cui territorio si trova l'area di Tor di Valle. A Palazzo Senatorio, inoltre, i dubbi sulla nuova opera all'interno della maggioranza M5S sul progetto non si sono cancellati. Insomma, la maggioranza rischia di non essere autosufficiente, su questo provvedimento, e di doversi affidare alla benevolenza di qualche esponente delle opposizioni, sotto forma di voto favorevole o quantomeno di astensione.
 

 

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