Pontina, sassi contro le auto: i ragazzini rom scappano nel campo nomadi di Castel Romano
«Adesso si rischia anche mentre si sta in coda – chiosano gli admin di “via Pontina S.R. 148” in tesa al video - non è razzismo, è insicurezza. Per la sicurezza di tutti non devono stare più lì». Tantissimi i commenti al video, molti anche eliminati perché poco ortodossi. Solo pochi giorni fa, il 25 novembre scorso, un’altra sassaiola ha spaccato il parabrezza di una Yaris con all’interno 5 persone tra cui un bambino piccolo. Nessuno è rimasto ferito, ma la paura per la famiglia di Ardea è stata davvero tanta. Lo scopo del lancio di oggetti è sempre lo stesso: indurre gli automobilisti a fermarsi per rapinarli. Venerdì e sabato, invece, un’automobilista ha segnalato la presenza di una donna che tentava di attraversare a piedi la statale. «In pieno giorno e a sera inoltrata – dice Susy – ho visto una signora con le buste della spesa in mano che dal lato del l’Outlet cercava di passare per raggiungere il campo nomadi, mettendo a rischio la sua vita e quella dei pendolari che tutto si aspettavano tranne che imbattersi in una persona che prende la ricorsa per attraversare la Pontina».
Tutti episodi, le sassaiole e gli attraversamenti, che in realtà non sono una novità di questi giorni, ma vanno avanti da anni. Come i roghi tossici provenienti dal Villaggio della Solidarietà che, almeno una volta a settimana, rendono l’aria irrespirabile soprattutto a Pomezia dove i cittadini da anni chiedono inascoltati la chiusura di quell’insediamento. Gli agenti della polizia locale di Roma Capitale (l’insediamento si trova all’interno del territorio del Comune di Roma ndr), i carabinieri di Pomezia, la Polizia di Stato e la Polstrada possono fare davvero poco se non riescono a sorprendere gli autori in flagranza. «Però forse il video che sta girando sul web - dice Federica – se non può essere considerato una denuncia a tutti gli effetti, almeno potrebbe avere valore come segnalazione e potrebbero scattare i controlli». Gli inquilini del campo di solito affidano ai minori il lancio di oggetti perché consapevoli che al di sotto dei 14 anni i minori non sono imputabili.
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