Pontina, sassi contro le auto: i ragazzini rom scappano nel campo nomadi di Castel Romano

Un pompiere nel campo nomadi di Castel Romano per un incendio
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Giovedì 14 Novembre 2019, 10:34

Nuova, ennesima, sassaiola sulla Pontina ieri mattina all’altezza di Castel Romano. Il lancio di pietre non ha per fortuna avuto conseguenze, come era invece successo a luglio 2018 quando rimasero feriti due ragazzi romani. Le loro auto furono danneggiate insieme a quelle di altri pendolari. A raccontare la brutta avventura di ieri conclusasi con un grosso spavento, è una pendolare che è riuscita a schivare il tiro al bersaglio. Appena si è ripresa ha immediatamente avvertito gli automobilisti, pubblicando un post su una delle tante pagine Facebook dedicate alla 148. «Un gruppo di bambini dal campo nomadi lanciavano sassi verso le auto in transito in direzione di Roma. Ho appena segnalato ai carabinieri di Pomezia», ha scritto Rossella. I militari della compagnia di via Roma si sono precipitati sul posto, ma quando sono arrivati davanti al Villaggio della Solidarietà, i ragazzini erano già fuggiti via, rientrati, verosimilmente, all’interno dell’insediamento confondendosi tra le migliaia di loro coetanei.

Sassi contro le auto in transito sulla Pontina davanti al campo rom: colpiti due veicoli

Dopo l’episodio di ieri è riesplosa la rabbia degli automobilisti che dicono di essere «ostaggi di quel campo sulla Pontina – lamentano – tra roghi tossici, sassaiole, lanci di oggetti e tentativi di rapina. Rischiamo la vita tutti i giorni quando passiamo lì davanti e nonostante le petizioni per chiudere l’insediamento, le promesse del Campidoglio di accorciare i tempi e trasferire altrove i residenti, nulla ancora si è mosso. Per non parlare dell’invio dell’esercito, garantito un anno fa dalla Prefettura e mai arrivato. Le forze dell’ordine fanno quello che possono, i vigili del fuoco spengono i maxi incendi di auto cannibalizzate, ma sembra che stiano portando avanti una lotta impari. Temiamo purtroppo che tutto rimarrà immutato almeno fino a quando non si consumerà una tragedia annunciata da anni».
 

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