Se da una parte è «presto per valutare l’entità dei danni al Tmb 2», l’area su cui insiste il primo impianto di trattamento meccanico biologico non ha riportato lesioni: i vigili del fuoco non lo hanno dichiarato inagibile e dunque «la prospettiva di riapertura in tempi rapidi è concreta», sintetizza Roberto Gualtieri a margine della cabina di regia che ieri pomeriggio si è svolta in Prefettura per evitare che il rogo divampato a Malagrotta assuma i contorni dell’emergenza conclamata. Sui tempi per la riapertura del Tmb 1 se ne saprà qualcosa di più dopo una riunione prevista per stamattina alle 11. «Quanto accaduto è un colpo per la città e per il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti - ha spiegato il sindaco, intervenendo in Assemblea capitolina - perché i due Tmb ne trattavano una quota consistente». Si tratta infatti di circa 900 tonnellate al giorno che diventano in media 8.100 a settimana di rifiuti indifferenziati a cui ora va trovata una soluzione per evitare che restino a moltiplicarsi tra le strade della città. Già nella notte tra mercoledì e giovedì, proprio mentre i vigili del fuoco cercavano di domare le fiamme e a Malagrotta arrivavano carabinieri e pm, la raccolta dell’indifferenziata si è in parte bloccata: è inutile raccogliere i rifiuti se non ci sono siti di “trasferenza”, ovvero luoghi dove poter anche per un massimo di 48 ore scaricarli per poi trattarli.
Le opzioni
Con il vertice in Prefettura si è arrivati però ad una soluzione percorribile nell’immediato, ovvero quella di ridistribuire i rifiuti.
Gli impianti
Il resto del problema riguarda poi il trattamento dei rifiuti stessi: oltre ad Aprilia è bene ricordare che la Capitale si serve anche dell’impianto di Rocca Cencia (dove giornalmente vengono conferite tra le 500 e le 600 tonnellate). Riattivando in tempi rapidi il Tmb 1, resterebbero da trovare soluzioni per circa 4.500 tonnellate di indifferenziati a settimana: buona parte di questa massa (3.500 tonnellate) verrebbe indirizzata ad Aprilia, per il resto si utilizzerebbero altre soluzioni, come la Saf di Frosinone, con volumi minori. Naturalmente al piano dovrà seguire una riorganizzazione logistica da parte dei camion e dell’Ama perché un conto è raccogliere i rifiuti dall’area ovest di Roma per conferirli poi a Malagrotta, un altro è coprire lo stesso quadrante andando poi a sversare, seppur temporaneamente, a Ostia o altrove. Per ogni giorno in cui salta la raccolta differenziata ne servono in media altri cinque per sgonfiare il sistema e pulire le strade: se le mancate raccolte dovessero protrarsi ad esempio nelle prossime 72 ore servirebbero non meno di quindici giorni per ripristinare la normalità. Naturalmente i conti reali sono soggetti all’imprevedibilità di più fattori. Siamo in estate e questo già potrebbe aiutare a contare un minor numero di rifiuti indifferenziati, il weekend alle porte con le scuole chiuse - è l’auspicio - dovrebbe svuotare parte della città e alleggerire la pressione.