Roma, Raggi batte gli ex sindaci: gli stipendi degli staff superano i 6,5 milioni

Compensi agli staff, gli aumenti di Raggi: oltre 6,5 milioni ai collaboratori, superati gli ex sindaci
di Lorenzo De Cicco
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Venerdì 27 Dicembre 2019, 00:11 - Ultimo aggiornamento: 11:04

Dalle accuse di «maxi-balle» sugli stipendi alle maxi-spese per i collaboratori esterni. Per l’ultimo scampolo di mandato la giunta Raggi sborserà 6 milioni e mezzo l’anno di compensi a consulenti e membri degli staff dei vari assessori. Le premesse erano altre: «Altro che maxi-stipendi, qui siamo alle maxi-bualle!» tuonava, via social, il M5S di Roma nell’infuocata estate del 2016, quando poco dopo l’approdo di Virginia Raggi sul Colle capitolino già deflagravano le polemiche sulle paghe dei collaboratori ingaggiati dai grillini: con noi, era il contrattacco stellato, il Comune spenderà meno sia di Marino che di Alemanno, 5 milioni al massimo all’anno. 
La difesa nasceva dopo un caso in particolare. Un contratto che fece scalpore, ma in verità durò pochissimo: quello di Carla Romana Raineri, capo di gabinetto del sindaco per una manciata di settimane, ad agosto 2016, a cui Raggi attribuì uno stipendio di 194mila euro l’anno. «A lavorare gratis non sarei mai venuta, non sono qui per fare beneficenza», rispose lei per reagire agli attacchi. Poi, dopo essersi dimessa il primo settembre per incompatibilità col suo vice, Raffaele Marra, altro nome noto nelle vicende politico-giudiziarie del Campidoglio targato M5S, chiese le coordinate bancarie del Comune per restituire quanto incassato fin lì, 7mila euro lordi all’incirca.


Al di là del singolo caso, qualche polemica sugli esborsi per gli staff, di tanto in tanto, è riaffiorata. E la tesi dei grillini è rimasta quella: «Basta andarsi a leggere i precedenti bilanci: Alemanno spese 6 milioni di euro; Marino spese 5,3 milioni di euro. Noi invece abbiamo fissato l’obiettivo di spendere meno di 5 milioni di euro ogni anno». Tutto annotato, nero su bianco, in un lungo post su Facebook con tanto di infografica: «Il M5S in Campidoglio spenderà almeno 300 mila euro in meno ogni anno rispetto all’ultima amministrazione Pd di Marino e un milione di euro in meno rispetto a quella di Alemanno (sostenuta dal centrodestra e da Fratelli d’Italia). Sui 5 anni si traduce in almeno 1,5 milioni di euro in meno rispetto a Marino, ben 5 milioni di euro in meno rispetto ad Alemanno».

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In realtà, ora che il mandato dei grillini in Campidoglio ha agganciato la parte calante, le cose sembrano cambiate. Basta spulciare le carte degli allegati all’ultimo bilancio 2020-2022, quelli del Documento unico di programmazione, per accorgersi che le cifre sono diverse da quelle strombazzate dalla propaganda 5S. E sembrano superare largamente sia il monte ingaggi annuale di Marino che di Alemanno. La spesa prevista «per il personale degli Uffici di diretta collaborazione degli Assessori» ammonta a «€ 6.555.654,35 per l’anno 2020 e a € 6.557.144,81 per l’anno 2021». Insomma oltre 6 milioni e mezzo l’anno. Stando alle cifre fatte circolare dal M5S nel 2016, si tratta di 1,2 milioni in più della giunta di centrosinistra e di mezzo milione in più di quella di centrodestra.



Non è proprio una sorpresa. Al di là della girandola di collaboratori, assessori e manager che si sono avvicinati e allontanati da Palazzo Senatorio in questi anni travagliati, tra cacciate e dimissioni, i collaboratori più fedeli della sindaca e dei vari membri della giunta, nell’ultimo periodo, si sono visti rimpolpare gli stipendi. Ritocchi all’insù per «adeguare» il nuovo salario, si legge nelle varie delibere, a mansioni ampliate rispetto all’inizio. Oppure contratti part-time sono diventati a tempo pieno. E la spesa, nel frattempo, si gonfia. Stavolta senza post su Facebook.
 

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