Roma, profughi ucraini in stanze e case al mare: porte aperte da 400 famiglie

Dal Centro a Tor Bella Monaca, la città offre ospitalità a chi fugge dalla guerra

Stanze e case al mare: porte aperte ai profughi da 400 famiglie romane
di Fabio Rossi
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Sabato 19 Marzo 2022, 00:17 - Ultimo aggiornamento: 20 Marzo, 09:48

La gara di solidarietà alza ogni giorno l’asticella, grazie al cuore d’oro dei romani. Sono quattrocento le famiglie romane che hanno finora aderito all’appello del Campidoglio, mettendo a disposizione i propri appartamenti per ospitare profughi ucraini in fuga dalla guerra. Ospitalità piena: vitto, alloggio e soprattutto tanta voglia di far sentire a casa chi l’ha persa sotto le bombe dell’invasione russa. I primi contatti diretti tra le persone in fuga e chi li accoglierà ci saranno già oggi: nel fine settimana gli ospiti delle strutture ricettive, in primis quelli alloggiati negli hotel, inizieranno a spostarsi nelle case messe a disposizione dai romani, tra stanze e seconde abitazioni.

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LA MAPPA

Un aiuto capillare, che arriva praticamente da tutti i quadranti della Capitale.

Tanti i residenti del centro storico e di Prati che si sono proposti, ma non solo. Le offerte di accoglienza giunte a Palazzo Senatorio provengono da diversi quartieri: dal Salario all’Eur, da Monteverde al Tuscolano, dalla Cassia ai Parioli. Le proposte arrivano anche dalle periferie più lontane dalle Mura Aureliane, come Tor Bella Monaca. E c’è anche chi, nella zona corso Francia, ha messo a disposizione una casa con annessa dépendance, per poter ospitare più persone. Ma sono tanti i romani che hanno messo a disposizione anche le loro seconde case, quelle abitualmente destinate alle vacanze. Soprattutto sul litorale laziale: Ostia, Fregene, Ladispoli, Anzio. A questi si aggiunge persino qualche appartamento di collina o montagna, in Abruzzo, anche se saranno preferite le sistemazioni cittadine, in famiglia. E le offerte arrivano anche dall’hinterland della Città eterna: in particolar modo dai Castelli romani e dalla zona di Palestrina.

LA SITUAZIONE

L’amministrazione comunale ha già iniziato le necessarie verifiche, dagli spazi disponibili ai colloqui con le famiglie interessate. Per ora l’offerta di accoglienza dei romani è più che sufficiente: in città vivono oltre 15 mila ucraini, il 4 per cento della popolazione di origine straniera. Molti profughi avevano già un parente o un amico da cui alloggiare, dopo essere fuggiti dal loro Paese. Al momento circa duecento persone, non avendo un posto dove andare, vengono accolte in delle strutture messe a disposizione dalla task force del Comune, istituita lo scorso 3 marzo. «Vogliamo accoglierli per dire che Roma è pronta a stare al loro fianco e che sarà la loro casa per tutto il tempo che vorranno - spiega l’assessora capitolina alle politiche sociali, Barbara Funari - Noi in questo momento vogliamo donargli normalità».

LA VISITA

Giovedì una delegazione dei profughi è stata accolta in Campidoglio: cinque mamme ucraine e 12 tra ragazzi e bambini. Roberto Gualtieri, dopo una video call con il collega di Kiev, è sceso a salutarli e si è intrattenuto circa un’ora con loro. «È difficile anche per noi immaginare quanto voi stiate soffrendo - ha detto il sindaco - Roma è casa vostra, cercheremo di fare tutto quello che possiamo per aiutarvi per tutto il tempo di cui avrete bisogno e speriamo soprattutto che questa guerra finisca. Ci sono tante famiglie che sono pronte ad accogliervi: un bel segnale di solidarietà da parte dei romani». I profughi hanno fatto anche un giro di Palazzo Senatorio e del colle capitolino: «Abbiamo voluto dedicare del tempo a queste famiglie per fargli conoscere Roma - ha aggiunto Funari - Insieme a loro abbiamo girato la città perché appena arrivati hanno espresso la richiesta di sapere di più».

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